Ciao a tutti carpisti avevo iniziato questa discussione nel mio vecchio argomento ma si stava sndando fuori tema e ne ho aperto un altro.. Dunque parlando di una mia sessione, cercando di capire i miei errori ( sono nuovo in questo mondo ), mi è stato detto di analizzare la pescata e la proma domanda che mi è venuta in mente è stata "come si analizza una pescata??"
Vorrei capire come devo fare per individuare i miei errori e correggerli per incrementare la mia esperienza e per non ripeterli..
Analizzare una pescata per migliorarsi
- roberto saltini
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Re: Analizzare una pescata per migliorarsi
Bè ,io non so se si può definire un'analisi, ma proverò a spiegarti " il mio modo " di affrontare uno spot nuovo.
Prima controllo il fondo nella zona che intendo affrontare ,se riesco ad individuare un rialzo o una buca, un ostacolo qualsiasi variazione di fondale , inizio se posso una leggera pasturazione preventiva, e quando noto movimento , specialmente se a orari corrispondenti alle pasturazioni inizio a pescare con esche le stesse della pasturazione , se c'è la risposta positiva del pesce , mantengo attiva la pastura e valuto i settori più produttivi della zona, se una canna non da risultati vario la posizione . Poi cerco di memorizzare anche i fattori esterni , se il pesce reagisce meglio in giornate soleggiate , ventose, nuvolose, fredde o calde, con variazioni di detriti in sospensione .
Prima controllo il fondo nella zona che intendo affrontare ,se riesco ad individuare un rialzo o una buca, un ostacolo qualsiasi variazione di fondale , inizio se posso una leggera pasturazione preventiva, e quando noto movimento , specialmente se a orari corrispondenti alle pasturazioni inizio a pescare con esche le stesse della pasturazione , se c'è la risposta positiva del pesce , mantengo attiva la pastura e valuto i settori più produttivi della zona, se una canna non da risultati vario la posizione . Poi cerco di memorizzare anche i fattori esterni , se il pesce reagisce meglio in giornate soleggiate , ventose, nuvolose, fredde o calde, con variazioni di detriti in sospensione .
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Re: Analizzare una pescata per migliorarsi
Forse la definizione piu' idonea e':"analizzare i risultati di una pescata".
Un modo che puo' farti capire molto come pescare nel tuo spot all'inizio e' secondo me pescare con ad esempio tre canne e invece che lanciarle tutte piu' o meno nello stesso punto con la stessa montatura e con lo stesso innesco e' differenziare il tutto...e vedrai che noterai delle differenze e capirai come pescare...dal fondale sbagliato al terminale sbagliato, dal gusto sbagliato al diametro sbagliato;su una potrai avere piu' partenze ma non di taglia su l'altra piu' partenze a vuoto...analizza tutte queste differenze perche' ti assicuro che ne vedrai e trai le conclusioni x migliorare!
Un modo che puo' farti capire molto come pescare nel tuo spot all'inizio e' secondo me pescare con ad esempio tre canne e invece che lanciarle tutte piu' o meno nello stesso punto con la stessa montatura e con lo stesso innesco e' differenziare il tutto...e vedrai che noterai delle differenze e capirai come pescare...dal fondale sbagliato al terminale sbagliato, dal gusto sbagliato al diametro sbagliato;su una potrai avere piu' partenze ma non di taglia su l'altra piu' partenze a vuoto...analizza tutte queste differenze perche' ti assicuro che ne vedrai e trai le conclusioni x migliorare!
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Re: Analizzare una pescata per migliorarsi
Eh, domanda da un "milione di dollari" !
Difficile sintetizzare, anche perchè ogni luogo è diverso dall'altro, però si....il primo step è cercare di avere una visione generale del fondale che si ha davanti (magari anche effettuando del semplice, ma "didattico" plumbing), poi una volta individuato uno o più possibili spot (che in genere sono variazioni al livello medio dell'area, oppure presenza di ostacoli sul fondale, erbai, etc) iniziare una pasturazione essenzialmente a base di granaglie miste (mais, grano, ceci, favette, canapa, etc) in modo da "saggiare" il terreno e perchè no.......provare anche a mettere in acqua una canna da leadgering o inglese.....giusto per capire che "clienti" ci sono in zona.....
Una volta intuita la tipologia e taglia di pesci presenti, iniziare con il carpfishing vero e proprio, pescando con il maggior numero di canne possibili, variando sempre montature ed esche.
In genere, c'è sempre una modalità, montatura, finale, esca che rende di più in un determinato bacino, ad una certa ora, stagione e condizioni meteorologiche.....quindi tenere un piccolo "diario" è assai utile
Non mi fossilizzerei davvero su un'esca pubblicizzata come "miracolosa", perchè di miracoloso nella pesca non c'è nulla, ma solo esche che possono incontrare più "favori " (le motivazioni possono esser varie) rispetto ad altre....quindi la regola generale è cambiare-cambiare-cambiare (chiaramente con cognizione) ....fino a trovare il "filo giusto".......
Eviterei (e purtroppo vedo che questa cosa è poco sentita in particolar modo dai nuovi appassionati ) di pescare in zone ad alta densità di ostacoli, SE non si ha a disposizione una barca per andar subito sopra e tirar su il pesce "in verticale", pena la morte quasi certa del pesce allamato e questo nessuno di noi lo vuole, , veroooo ??
Il resto lo fa l'esperienza ed il senso dell'acqua che ognuno di noi ha in modo più o meno sviluppato....
Difficile sintetizzare, anche perchè ogni luogo è diverso dall'altro, però si....il primo step è cercare di avere una visione generale del fondale che si ha davanti (magari anche effettuando del semplice, ma "didattico" plumbing), poi una volta individuato uno o più possibili spot (che in genere sono variazioni al livello medio dell'area, oppure presenza di ostacoli sul fondale, erbai, etc) iniziare una pasturazione essenzialmente a base di granaglie miste (mais, grano, ceci, favette, canapa, etc) in modo da "saggiare" il terreno e perchè no.......provare anche a mettere in acqua una canna da leadgering o inglese.....giusto per capire che "clienti" ci sono in zona.....
Una volta intuita la tipologia e taglia di pesci presenti, iniziare con il carpfishing vero e proprio, pescando con il maggior numero di canne possibili, variando sempre montature ed esche.
In genere, c'è sempre una modalità, montatura, finale, esca che rende di più in un determinato bacino, ad una certa ora, stagione e condizioni meteorologiche.....quindi tenere un piccolo "diario" è assai utile
Non mi fossilizzerei davvero su un'esca pubblicizzata come "miracolosa", perchè di miracoloso nella pesca non c'è nulla, ma solo esche che possono incontrare più "favori " (le motivazioni possono esser varie) rispetto ad altre....quindi la regola generale è cambiare-cambiare-cambiare (chiaramente con cognizione) ....fino a trovare il "filo giusto".......
Eviterei (e purtroppo vedo che questa cosa è poco sentita in particolar modo dai nuovi appassionati ) di pescare in zone ad alta densità di ostacoli, SE non si ha a disposizione una barca per andar subito sopra e tirar su il pesce "in verticale", pena la morte quasi certa del pesce allamato e questo nessuno di noi lo vuole, , veroooo ??
Il resto lo fa l'esperienza ed il senso dell'acqua che ognuno di noi ha in modo più o meno sviluppato....
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Re: Analizzare una pescata per migliorarsi
beh per fare un analisi completa dopo la pescata serve un'esperienza tale da riuscire ad esaminare ogni aspetto, comincia con l'esaminare il tipo di innesco, il tipo di rig dove hai lanciato e dove ha mangiato e dove no, dovresti conoscere anche il fondale per alcune informazioni ad esempio: ha mangiato in quel posto perché? perché la c'è una secca, mentre a destra c'è una profondita e a sinistra un altra, le carpe sono apatiche o mangiano bene? ci sono predatori o meno? che tempo faceva? c'erano ostacoli o meno?
Hai slamato delle carpe? controlla il rig la lunghezza del cappello la dimensione dell'esca rispetto l'amo e le carpe di quel lago.
piu fai esperienza più riesci di volta in volta a fare un analisi completa della tua sessione.
Hai slamato delle carpe? controlla il rig la lunghezza del cappello la dimensione dell'esca rispetto l'amo e le carpe di quel lago.
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Catch and relase..
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