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cerco racconto...
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cerco racconto...
Ciao a tutti sono nella sezione "i vostri racconti" ma non volevo raccontare una cosa mia, ma volevo chiedervi se qualcuno qualche anno fa, ha letto un racconto su una rivista di carpfishing (circa 4 o 5 anni fa) che raccontava un'avventura di due pescatori che vanno a pesca e prendono un big,
ma la cosa piu bella, che si scopre solo alla fine, è che il racconto è raccontato dalla carpa big in prima persona! Mi ha fatto emozionare e rimanere con il fiato sospeso fino alla fine, e per questo vorrei rileggerlo ma non trovo niente del genere in rete, anche perchè non mi ricordo di quale rivista si parli! Se qualcuno di voi si ricorda e me lo potrebbe dire mi farebbe piacere rileggerlo.
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Re: cerco racconto...
Ciao, ho spostato l'argomento nella sezione piu' adatta.
Io non saprei aiutarti nella ricerca sorry
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- sampei92
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Re: cerco racconto...
Io ne avevo letto uno raccontato da un amur 
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Re: cerco racconto...
io , invece avevo letto questa è mi ha fatto molto riflettere, la copio incollo in modo che magari qualcuno cambi idea sui propri pensieri..........
"
Storia di una carpa…nata libera.
Dal blog maidirepescarerevolution.blogspot.it/ traggo e riporto questa storia:
Sono nata da una covata di centomila uova in un grande fiume, ma solo dieci dei miei fratelli e sorelle è diventato adulto.
Le malattie che attaccano le uova, i crostacei e gli altri pesci che le mangiano, sono cose che accetti: la natura ci ha gestito così da millenni.
Quello che non accetti è che per fare la corrente elettrica che serve all’uomo, irrigare le sue coltivazioni e costruire strade e case, muoiono più uova di miei fratelli e sorelle di quante la natura avrebbe stabilito. Poi da avannotto c’erano uccelli e pesci che ci mangiavano, ma quello lo accetti: la natura ci ha gestito così da millenni. Quello che non accetti sono le reti che ci distruggono a milioni per venderci su un bancone di mercato, quelle reti che, se sei piccolo, ti ributtano morto in acqua perché non sei di taglia commerciale, quello che non accetti sono gli elettrostorditori di quei bastardi che con la scusa di uccidere gli indesiderabili ammazzano i miei fratelli e le mie sorelle, quello che non accetti sono quei pescatori di merda, con pantaloncini e canottiera che, bevendo birra con l’autoradio a tutto volume, ci lasciano crepare in una busta di plastica.
Insomma, la mia vita fino a diventare adulta era uno schifo, non tanto per la mia condizione naturale, ma perché ho avuto la sfortuna di nascere in un periodo in cui “l’uomo” dice di essere tecnologicamente evoluto.
Così un giorno, dopo oltre vent’anni passati a sfidare predatori, malattie, piene improvvise, siccità, faccio la cazzata di mangiare una pallina colorata: aveva un profumo magnifico, un sapore soave e…un amo di ultima generazione.
Ho tirato, ho lottato, ho fatto ogni cosa mi fosse possibile fino a farmi scoppiare il cuore, ma alla fine mi sono ritrovata dentro una rete triangolare attaccata ad un palo di marca.
Mi hanno infilato in un sacco di tessuto nero bagnato, ed ho viaggiato in un bagagliaio, fuori dall’acqua, per almeno mezz’ora tre quarti d’ora.
Ho sperato di morire, di farlo in fretta, perché il dolore da asfissia era atroce, la mia pelle bruciava, i miei occhi sembravano voler scoppiare.
Sentivo i due guidatori ridere ogni volta che mi agitavo, sbattendo dolorosamente pinna e fianchi, li ho sentiti dire frasi come “questa ce la pagherà bene”, “questa è più grossa di quella dell’altra volta”, “mi hanno detto che per le specchi e le amur pagano di più…”.
Poi il bagagliaio si è aperto, mi hanno sollevata e sbattuta in un fetido lago di terra, piccolo, torbido…che odorava di morte e di quelle palline che mi avevano fatto conoscere il dolore dell’amo.
Sono rimasta un po’ sotto riva, ho visto i guidatori prendere dalle mani di un altro uomo delle banconote, strette di mano, pacche sulle spalle, risate, poi si sono diretti al bar di quel posto…credo a festeggiare.
Quel posto era un incubo ad occhi aperti: non c’erano più gli alberi secolari sulla sponda, quegli alberi che mi avevano fatto ombra sin da quando ero nata, ma un grigio recinto fatto di rete metallica, panchine al posto dei massi di calcare, erba tagliata al posto della selvaggia e fiera sponda.
Dove gli uomini passavano o sedevano era pulitissimo, ma dove stavo io, a un metro dalla sponda, il fondo era pieno di bottiglie, lattine, plastica e quel fango fermentato che puzza e toglie ossigeno.
Ma agli uomini non interessa, perché a loro non interessa mai quello che non si vede.
Oggi la mia vita è ancora peggiore, e vivo in un incubo al cui confronto la morte sarebbe una liberazione: almeno una volta a settimana rivivo l’esperienza dolorosa della cattura, dell’asfissia, delle ferite in bocca, di cazzoni che si vestono in tenuta mimetica anche se in questo lago non c’è una pianta!
Giorno dopo giorno, le stagioni in questa vasca di morte sono sempre uguali, scopri che è arrivato l’inverno solo perchè vengono gettate dentro le trote: pesci ancor più sventurati, pesci nati sul cemento, che hanno conosciuto solo quello prima di crepare in qualche “gara dell’Impero”.
Tutte le mie sorelle e fratelli carpa in questo lago hanno una storia come la mia, e tutte avevamo la stessa colpa: eravamo l’attrazione turistica per quattro deficienti disposti a pagare perché non erano capaci o non potevano sfidarci in acque libere.
E qualche uomo si è approfittato prima di noi e poi della stupidità dei pescatori per arricchirsi.
Caro carpista: io come pesce non ho scelta, non posso scappare, ne posso suicidarmi per fuggire da questo martirio, ma tu puoi scegliere. Puoi scegliere di venirmi a sfidare nelle acque dove sono nata, e anche se non mi catturerai godrai della stessa meraviglia che mi ha visto nascere e crescere, puoi scegliere di non arricchire quelli che mi comprano rubandomi dal mio mondo.
Tu puoi scegliere “che storie come la mia non accadano più…”.
"
Storia di una carpa…nata libera.
Dal blog maidirepescarerevolution.blogspot.it/ traggo e riporto questa storia:
Sono nata da una covata di centomila uova in un grande fiume, ma solo dieci dei miei fratelli e sorelle è diventato adulto.
Le malattie che attaccano le uova, i crostacei e gli altri pesci che le mangiano, sono cose che accetti: la natura ci ha gestito così da millenni.
Quello che non accetti è che per fare la corrente elettrica che serve all’uomo, irrigare le sue coltivazioni e costruire strade e case, muoiono più uova di miei fratelli e sorelle di quante la natura avrebbe stabilito. Poi da avannotto c’erano uccelli e pesci che ci mangiavano, ma quello lo accetti: la natura ci ha gestito così da millenni. Quello che non accetti sono le reti che ci distruggono a milioni per venderci su un bancone di mercato, quelle reti che, se sei piccolo, ti ributtano morto in acqua perché non sei di taglia commerciale, quello che non accetti sono gli elettrostorditori di quei bastardi che con la scusa di uccidere gli indesiderabili ammazzano i miei fratelli e le mie sorelle, quello che non accetti sono quei pescatori di merda, con pantaloncini e canottiera che, bevendo birra con l’autoradio a tutto volume, ci lasciano crepare in una busta di plastica.
Insomma, la mia vita fino a diventare adulta era uno schifo, non tanto per la mia condizione naturale, ma perché ho avuto la sfortuna di nascere in un periodo in cui “l’uomo” dice di essere tecnologicamente evoluto.
Così un giorno, dopo oltre vent’anni passati a sfidare predatori, malattie, piene improvvise, siccità, faccio la cazzata di mangiare una pallina colorata: aveva un profumo magnifico, un sapore soave e…un amo di ultima generazione.
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Mi hanno infilato in un sacco di tessuto nero bagnato, ed ho viaggiato in un bagagliaio, fuori dall’acqua, per almeno mezz’ora tre quarti d’ora.
Ho sperato di morire, di farlo in fretta, perché il dolore da asfissia era atroce, la mia pelle bruciava, i miei occhi sembravano voler scoppiare.
Sentivo i due guidatori ridere ogni volta che mi agitavo, sbattendo dolorosamente pinna e fianchi, li ho sentiti dire frasi come “questa ce la pagherà bene”, “questa è più grossa di quella dell’altra volta”, “mi hanno detto che per le specchi e le amur pagano di più…”.
Poi il bagagliaio si è aperto, mi hanno sollevata e sbattuta in un fetido lago di terra, piccolo, torbido…che odorava di morte e di quelle palline che mi avevano fatto conoscere il dolore dell’amo.
Sono rimasta un po’ sotto riva, ho visto i guidatori prendere dalle mani di un altro uomo delle banconote, strette di mano, pacche sulle spalle, risate, poi si sono diretti al bar di quel posto…credo a festeggiare.
Quel posto era un incubo ad occhi aperti: non c’erano più gli alberi secolari sulla sponda, quegli alberi che mi avevano fatto ombra sin da quando ero nata, ma un grigio recinto fatto di rete metallica, panchine al posto dei massi di calcare, erba tagliata al posto della selvaggia e fiera sponda.
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Ma agli uomini non interessa, perché a loro non interessa mai quello che non si vede.
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Giorno dopo giorno, le stagioni in questa vasca di morte sono sempre uguali, scopri che è arrivato l’inverno solo perchè vengono gettate dentro le trote: pesci ancor più sventurati, pesci nati sul cemento, che hanno conosciuto solo quello prima di crepare in qualche “gara dell’Impero”.
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Caro carpista: io come pesce non ho scelta, non posso scappare, ne posso suicidarmi per fuggire da questo martirio, ma tu puoi scegliere. Puoi scegliere di venirmi a sfidare nelle acque dove sono nata, e anche se non mi catturerai godrai della stessa meraviglia che mi ha visto nascere e crescere, puoi scegliere di non arricchire quelli che mi comprano rubandomi dal mio mondo.
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Re: cerco racconto...
questo è fantastico... a me ha fatto riflettere, e non poco
spero lo riaprano quel blog non è possibile che ogni volta che qualcuno si sente punto nel vivo lo hackera sistematicamente
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il carp sack è buono solo per tenere le birre al fresco... (lorenzino19)
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Re: cerco racconto...
L'avevo letto anchio questo articolo su consiglio di Stone di guardare quel sito che non conoscevo......dovrebberlo leggerlo in tanti, anzi tutti!
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Re: cerco racconto...
grazie mille per averlo inserito nell'apposita sezione, l'avevo pensato anchio ma poi vedendo la sezione racconti ho deciso di metterlo li errando. Scusate!!!Ilovethisgame87 ha scritto:Ciao, ho spostato l'argomento nella sezione piu' adatta.![]()
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Re: cerco racconto...
il problema è che l'hanno chiuso un'altra volta! di solito dopo tot. tempo lo riaprono, vediamo a questo giro...Cimice 82 ha scritto:L'avevo letto anchio questo articolo su consiglio di Stone di guardare quel sito che non conoscevo......dovrebberlo leggerlo in tanti, anzi tutti!
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Re: cerco racconto...
Ragazzi , non adiamo sul solito discorso delle carpe volante, si è già discusso molto e non siamo venuti a capo della vicenda, perciò cerchiamo di non degenerare

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Re: cerco racconto...
sì... a capo della vicenda non c'è venuto nessuno. il fenomeno continua a esserci, politicamente parlando in Italia non s'è raggiunto a livello di enti che seguono pesca/caccia un qualcosa che può tutelare una specie o un' altra dal diventare "volante" con controlli ecc.ecc. se n'è discusso tanto, ma credo che discutere di una cosa del genere sia normale in un forum che parla di carpfishing (pesca alla carpa con una tecnica che mira alla selezione della specie tramite un'esca specifica come la boilie nel suo ambiente naturale)... e credo che tante discussioni si possano ricollegare a questo argomento
lorenzo ha scritto una lettera che per lui, me e altri è bellissima: credo sia off-topic fino a un certo punto poi se ritenete lo sia ditelo pure... per me è più strano vedere che una lettera come quella rimane relegata a un blog hackerato e che quando appare in privato in pochi la commentano... forse perchè ci torna comodo che quelle carpe non siano libere e nuotino dove sono nate, ci giustifichiamo con un materassino ma l'etica non è il materassino e basta. il materassino è il 5% dell' etica. poi c'è un 95% tutto da discutere... ad esempio si potrebbe dire che se una persona pesca a carpfishing usando il materassino ma poi va in un lago consapevole che i pesci di quel lago sono provenienti dal Tevere perchè gliel'ha detto il gestore, scusami pescatore, ma che lo usi a fare il materassino? tanto non te ne frega niente è solo comodità e volere apparire il tuo...
penso che la cosa più bella di Internet sia il poter dire il proprio pensiero, cosa che a lavorare o in altri ambiti è spesso difficile e per alcuni impossibile: ma perchè l'argomento delle flying carp deve essere tabù tutte le volte che viene fuori? ma di che avete paura... comunque chiudo l'OT, spero di non aver fatto danni...
lorenzo ha scritto una lettera che per lui, me e altri è bellissima: credo sia off-topic fino a un certo punto poi se ritenete lo sia ditelo pure... per me è più strano vedere che una lettera come quella rimane relegata a un blog hackerato e che quando appare in privato in pochi la commentano... forse perchè ci torna comodo che quelle carpe non siano libere e nuotino dove sono nate, ci giustifichiamo con un materassino ma l'etica non è il materassino e basta. il materassino è il 5% dell' etica. poi c'è un 95% tutto da discutere... ad esempio si potrebbe dire che se una persona pesca a carpfishing usando il materassino ma poi va in un lago consapevole che i pesci di quel lago sono provenienti dal Tevere perchè gliel'ha detto il gestore, scusami pescatore, ma che lo usi a fare il materassino? tanto non te ne frega niente è solo comodità e volere apparire il tuo...
penso che la cosa più bella di Internet sia il poter dire il proprio pensiero, cosa che a lavorare o in altri ambiti è spesso difficile e per alcuni impossibile: ma perchè l'argomento delle flying carp deve essere tabù tutte le volte che viene fuori? ma di che avete paura... comunque chiudo l'OT, spero di non aver fatto danni...
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Re: cerco racconto...
Sai che vi dico, il messaggio non è tabù ma come al solito e' ot quindi è meglio se lo postate in questa sezione
viewtopic.php?f=79&t=1248&st=0&sk=t&sd= ... pe+volanti 
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Re: cerco racconto...
Vedi Stone, nulla di sbagliato in quel che dici, ma di dicussioni similici sono già molti post:
viewtopic.php?f=79&t=1248&start=0&st=0& ... pe+volanti
viewtopic.php?f=9&t=13337&start=0&st=0& ... pe+volanti
viewtopic.php?f=9&t=12744&start=0&st=0& ... pe+volanti
viewtopic.php?f=9&t=6220&hilit=carpe+volanti#p69524
ne metto alcuni , ma se li cerchiamo ce ne son altri, cio non toglie che è un racconto che fa pensare tutto li , ho solamente detto di non degenerare come al solito quando si parla di un argomento scottante
viewtopic.php?f=79&t=1248&start=0&st=0& ... pe+volanti
viewtopic.php?f=9&t=13337&start=0&st=0& ... pe+volanti
viewtopic.php?f=9&t=12744&start=0&st=0& ... pe+volanti
viewtopic.php?f=9&t=6220&hilit=carpe+volanti#p69524
ne metto alcuni , ma se li cerchiamo ce ne son altri, cio non toglie che è un racconto che fa pensare tutto li , ho solamente detto di non degenerare come al solito quando si parla di un argomento scottante

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Re: cerco racconto...
Non volevo che si scatenasse una cosa simile iniziando questo post.....volevo solo sapere se qualcuno ha letto il racconto che ho descritto all'inizio!
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Re: cerco racconto...
Ti ricordi dove e quando circa?sampei92 ha scritto:Io ne avevo letto uno raccontato da un amur
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Re: cerco racconto...
Tranquillo non preoccuparti da ora continuiamo in topic! È proprio per questo motivo che mi dispiace che si crei sempre questo tipo di ot, un utente fa la domanda di una cosa a cui tiene e poi si finisce a parlare di cose che non centrano nulla con l'argomento, poi dico non ci fossero topic aperti su questo e altre cose ma è pieno. Comunque fine ot!Cimice 82 ha scritto:Non volevo che si scatenasse una cosa simile iniziando questo post.....volevo solo sapere se qualcuno ha letto il racconto che ho descritto all'inizio!
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