Articolo riguardante i ritmi circadiani delle carpe.

Discussioni varie sul carpfishing, un po di tutto

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saicrom
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Articolo riguardante i ritmi circadiani delle carpe.

Messaggio da saicrom » 15/10/2010, 22:09

vi voglio parlare di un aspetto fondamentale che riguarda soprattutto il carpfishing invernale ma che non è da sottovalutare neanche alla ripresa della stagione magica dove tutto sembra risvegliarsi dal torpore del freddo, la primavera. Le nostre amiche, come sapete, sono animali a sangue freddo e il loro metabolismo non è influenzato fortemente dalla temperatura dell’acqua, come molti possono aspettarsi, ma da un altro fattore determinante: la durata del giorno e della notte. I ritmi circadiani (dal latino circa e dia = giorno) influenzano fortemente l’atteggiamento delle carpe e si sviluppano nel corso delle 24 ore che compongono un giorno. Il piu’ noto è sicuramente quello veglia-sonno. Come tutti gli esseri viventi anche le carpe subiscono quest’effetto come lo subiamo noi. Ad un certo momento della giornata il nostro corpo ci informa che è necessario dormire e chi compie viaggi all’estero sa che il fuso orario ci scombussola totalmente ,fino a quando non ci saremo adatti nuovamente, e tutto tornerà alla normalità. Questo vale anche per le carpe e il fattore più importante nel regolare questi cicli è rappresentato dal rapporto tra ore di luce e ore di buio. Durante le ore di buio il loro corpo produce melatonina e livello dell’occhio e della ghiandola pineale e quando le ore di luce diminuiscono si avrà una maggiore produzione di questa molecola determinando un calo dell’attività, della ricerca del cibo e quindi dell’appetito. I pesci sono come comandati da un orologio interno che regola le loro attività, che si è sviluppato nel corso di migliaia e migliaia di anni. In pratica grazie al fotoperiodo si stanno preparando al periodo che sta per arrivare e per loro sarebbe nocivo avere lo stesso appetito sia nella stagione calda che in quella fredda molto più povera di alimenti naturali. Questo è un dato che influenza molto la pesca. Di fatto sembra che le carpe possano associare ad una determinata ora del giorno la presenza di cibo in una determinata zona del luogo dove vogliamo pescare e quindi mettersene alla ricerca. Se le abituiamo a mangiare ad una certa ora loro possono restare inattive fino a quel momento e improvvisamente cominciare e far impazzire i nostri segnalatori. Questo comporta nelle carpe una minor spesa di energia per ricercare il cibo e quindi và a loro vantaggio. Come è facile dedurre, durante il periodo invernale, il loro corpo produce più melatonina e le induce in uno stato di torpore e per noi ci vuole molta più pazienza per metterle in moto. Il segreto è quello di fare una pasturazione preventiva che parta da almeno due settimane prima della nostra pescata e con ritmi brevi e costanti. Le pasturazioni andranno eseguite con poche boiles di diametro contenuto e ad alto contenuto di carboidrati, comunque non andrei sopra alle 24. Così abitueremo le carpe e sapranno riconoscere questo momento grazie al loro orologio interno. Sono questi brevi momenti che ci permetteranno di sperare nella cattura dei nostri sogni, quella per cui tanto diamo l’anima senza la certezza che questo sogno si avvererà, ma chi ama il carpfishing sa perfettamente cosa vuol dire.



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Re: articolo riguardante i ritmi circadiani delle carpe

Messaggio da blangio » 18/10/2010, 12:41

Molto molto interessante............. :21: :21: :21: .
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Io sono un carpista di serie B..
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Re: Articolo riguardante i ritmi circadiani delle carpe.

Messaggio da angelo » 18/10/2010, 17:40

ottimo lavoro Saicron, complimenti!
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Re: Articolo riguardante i ritmi circadiani delle carpe.

Messaggio da daviders » 18/10/2010, 21:30

:6: Molto interessante!!!
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è bella è bella.... questa è bella...

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Re: Articolo riguardante i ritmi circadiani delle carpe.

Messaggio da Gilbo1974 » 02/11/2010, 12:46

sono animali a sangue freddo e il loro metabolismo non è influenzato fortemente dalla temperatura dell’acqua, come molti possono aspettarsi, ma da un altro fattore determinante: la durata del giorno e della notte
ciao saicrom, questo post è davvero interessante quindi perchè non approfondirlo magari anche con l' aiuto dell' ittiologo che penso possa darci una mano, conoscevo i cicli ma mi permetto di dissentire sulla tua affermazione qui sopra, io sono purtroppo convinto non dico del contrario ma quasi, secondo la mia se pur poco approfondita esperienza ritengo che la temperatura dell' acqua, il livello di ossigeno, e la capacità dell' ecosistema a rimanere in "equilibrio" sono i tre fattori che determinano questo, sicuramente un quarto fattore è il ciclo ma non credo sia quello prevalente.

Questo lo scrivo anche perchè se fosse come dici tu in invermo di giorno ci sarebbe comunque molta attività (tu dici che non è l' acqua fredda a influenzare la cosa ma il cambiamento tra notte e giorno, quindi giorno uguale partenza in inverno ma non mi sembra che sia così...), te lo dico anche perchè credo che l' attività del pesca aumenta o diminuisce indifferentemente dalla luce quando in acqua avviene uno scambio termico, ovvero quando in un determinato punto c'è una determinata temperatura che di solito (se non erro) viene definita con la parola "termoclino" (scusate se ho scritto una cavolata) ed è una fascia di acqua ben precisa.

In relazione alla mia esperienza cerco di monitorare questa cosa da circa 1 anno e mezzo con le koi che ho in vasca in giardino, faccio anche un appunto su una domanda fatta ll' ittiologo da altri sulla crescita delle carpe (qualcuno in un bacino ne pescava solo fino a 4 kg), sicuramente la crescita non è direttamente proprozionale allo spazio nell' ambiente in quanto le mie koi in 1000 litri di acqua sono passate da 8 cm a ben 30 cm (si ho scritto giusto 30 cm) in soli 14 mesi, il loro monitoraggio continuo mi ha portato a dedurre che non è il ciclo ad influenzarle, 1000 lt di acqua si raffreddano molto in fretta e ti posso garantire che con la temperatura a 4 gradi la carpa non si sposta da dov'è nemmeno se metti in acqua una granata!

Ci sono poi carpe che non hanno una riserva che gli permette di stare molto senza mangiare e quindi si muovono anche in inverno, è vero si muovono sopratutto di giorno ma questo è solo perchè di giorno avviene poi lo scambio termico che le mette in moto, se vogliamo legare il fatto che l' attività aumenta all' alba (prima della luce) o al tramonto (prima del buio) allora il tuo quarto fattore (luce) prende forma e significato in quanto probabilmente in quei momenti per quello che dici tu la carpa è più attiva ma non sarei così categorico sul fatto della luce, ovviamentye senza offesa perchè un forum è fatto per condividere le proprie opinioni se pur diverse ;) ;)

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Re: Articolo riguardante i ritmi circadiani delle carpe.

Messaggio da Ciuco23 » 12/01/2011, 16:22

ciao saicrom, questo post è davvero interessante quindi perchè non approfondirlo magari anche con l' aiuto dell' ittiologo che penso possa darci una mano, conoscevo i cicli ma mi permetto di dissentire sulla tua affermazione qui sopra, io sono purtroppo convinto non dico del contrario ma quasi, secondo la mia se pur poco approfondita esperienza ritengo che la temperatura dell' acqua, il livello di ossigeno, e la capacità dell' ecosistema a rimanere in "equilibrio" sono i tre fattori che determinano questo, sicuramente un quarto fattore è il ciclo ma non credo sia quello prevalente.

A me hanno garantito che in inverno l'attività è maggiore durante la notte,è una cosa che riporto perchè non ho abbastanza esperienza.Voi che ne pensate? :dom:
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Re: Articolo riguardante i ritmi circadiani delle carpe.

Messaggio da FabioS » 13/01/2011, 8:14

:21: ottimo articolo!!!! ;)
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Re: Articolo riguardante i ritmi circadiani delle carpe.

Messaggio da kingb91 » 19/02/2012, 16:31

Ciao a tutti...
penso che tutto cio che e scritto sopra concorra al rallentamento del metabolismo delle carpe, sia i rimi circadiani sia la temperatura dell'acqua e il conseguente abbassamento d'ossigeno, pero sono un po piu a favore dell'abbassamento della temperatura.
In quanto tempo fa ho letto che la temperatura molto bassa comporta nelle carpe una minore produzione di enzimi necessari per la digestione delle nostre amiche tutto cio avvalorato da studi scolastici, infatti ricordo di aver studiato che la maggior parte degli enzimi siano questi atti ad accelerare la digestione o coinvolti in qualuque altro processo non agiscono a temperature basse o fanno molta fatica o addirittura non vengono quasi del tutto prodotti, fatta eccezione naturalmente per quelli essenziali alle funzioni vitali... :)

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