Quis custodiet ipsos custodes??

Discussioni varie sul carpfishing, un po di tutto

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goldberg
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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da goldberg » 07/06/2011, 10:40

satoshi80 ha scritto:
goldberg ha scritto:ciao simone,be io da una parte sono contento che la signora monica attolini ti abbia risposto!!sinceramente NON avrei mai pensato che ti rispondesse...quindi brava sign.attolini per la serietà,per la risposta del "consorzio"carpisti polesani io NON ci conterei tanto...magari mi ricredo ancora..e ne sarei ben felice di farlo,ma che spiegazioni ti possono dare?secondo me ti diranno che non gli fanno del male alle carpe,che usano tutte le precauzioni del caso....cosa ti possono dire...???con i permessi sono in regola...
Si, hai sicuramente ragione. Se mai ci sarà una risposta avrà sicuramente questo tenore...Ma almeno la mia e la nostra gliel'abbiamo detta. Non possiamo far finta di niente. :!:
:pesca:

si,infatti ti rifaccio i complimenti per le informazioni che ci hai dato e il post aperto!!noi abbiamo chiesto,non abbiamo offeso nessuno!!penso che abbiamo fatto una domanda lecita,che magari a molti"carpisti" non fregherà niente...ma a noi che ci fregava abbiamo preteso spiegazioni!!



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Ritchie
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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da Ritchie » 07/06/2011, 12:40

satoshi80 ha scritto:
goldberg ha scritto:ciao simone,be io da una parte sono contento che la signora monica attolini ti abbia risposto!!sinceramente NON avrei mai pensato che ti rispondesse...quindi brava sign.attolini per la serietà,per la risposta del "consorzio"carpisti polesani io NON ci conterei tanto...magari mi ricredo ancora..e ne sarei ben felice di farlo,ma che spiegazioni ti possono dare?secondo me ti diranno che non gli fanno del male alle carpe,che usano tutte le precauzioni del caso....cosa ti possono dire...???con i permessi sono in regola...
Si, hai sicuramente ragione. Se mai ci sarà una risposta avrà sicuramente questo tenore...Ma almeno la mia e la nostra gliel'abbiamo detta. Non possiamo far finta di niente. :!:
:pesca:
Satoshi, hai fatto una cosa egregia, hai chiesto spiegazioni avanzando dei dubbi ma con educazione. Mi auguro che il Sig. Masieri ti risponda.
A me, che gli ho scritto già 10 giorni fa in tono analogo, non ha risposto nulla.
Comunque, risposte o no, è così che si fa. :bravo:

E un'altra cosa, avete visto che le Autorità pubbliche se interpellate rispondono, lo fanno perchè devono farlo.
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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da Paolo Cominelli » 07/06/2011, 20:04

satoshi80 ha scritto:
goldberg ha scritto:ciao simone,be io da una parte sono contento che la signora monica attolini ti abbia risposto!!sinceramente NON avrei mai pensato che ti rispondesse...quindi brava sign.attolini per la serietà,per la risposta del "consorzio"carpisti polesani io NON ci conterei tanto...magari mi ricredo ancora..e ne sarei ben felice di farlo,ma che spiegazioni ti possono dare?secondo me ti diranno che non gli fanno del male alle carpe,che usano tutte le precauzioni del caso....cosa ti possono dire...???con i permessi sono in regola...
Si, hai sicuramente ragione. Se mai ci sarà una risposta avrà sicuramente questo tenore...Ma almeno la mia e la nostra gliel'abbiamo detta. Non possiamo far finta di niente. :!:
:pesca:
Ti faccio i miei più sentiti complimenti per il tuo intervento, serio e diretto, farsi sentire, far capire che ci siamo, non infrangere le regole perchè non giuste, ma proporsi per intervenire migliorandole, questo è il modo, non abbiamo inventato l'acqua calda, ma serve un bagno d'umiltà per chi si sente già arrivato e vuol fare il fuorilegge rovinando il lavoro di anni in un attimo.

Hai il mio appoggio se serve, ancora complimenti!
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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da satoshi80 » 08/06/2011, 11:10

In barba ai bookmakers che davano la risposta alla mia mail 1 a 10.000, ecco a voi:

"Spett. Sig. Simone,
Il Consorzio Carpisti Polesani (e non dei Carpisti Polesani) risponde con molto piacere alla sua missiva, in quanto aperti a ogni critica o considerazione costruttiva.
Ovviamente tutto è stato autorizzato, nel totale rispetto dei regolamenti e delle pratiche (materassino e divieto carp-sack), ma il problema sta, secondo il nostro personale e convinto parere, a monte.
Innanzitutto partiamo da quello che lei definisce etica, ovvero pratiche di comportamento. L’etica del carpista e del carpfishing rappresentano concetti spesso discutibili e difficilmente classificabili,inoltre se proprio di etica si deve parlare, bisogna considerare le Carpe tutte uguali...non è che quelle dei laghetti sono carne da macello!! Alla base, come lei stesso afferma, vi è una forma di rispetto sulle pratiche che arrecano minor danno al pescato e conseguente rilascio (NO KILL), ma attenti bene, non facciamo di tutta l’erba un fascio, il carpista e il suo comportamento (come quello della maggioranza delle tecniche specializzate) ha spesso creato diversi problemi legati alla convivenza delle acque e atteggiamenti impattanti sull’ecosistema acquatico. Approviamo appieno l’importanza del catch and release e di tutti i comportamenti legati alla cura del pescato, ma allo stesso tempo siamo convinti che se il carpista/pescatore rimarrà solamente e maniacalmente fissato e concentrato su questi aspetti non potrà di certo contribuire a risolvere/affrontare i veri problemi legati al nostro patrimonio ittico.
Siccome ha parlato di acque libere entriamo in modo più approfondito nel tema, prendiamo come esempio il tratto terminale del fiume Po il quale è caratterizzato quasi totalmente, come tutti sappiamo, da una popolazione ittica alloctona, con solo il 5% della biomassa totale occupata dagli autoctoni. Si tratta di un dato allarmante che deve farci riflettere, in primis noi pescatori. Di suddetta biomassa, al secondo posto ci sta il nostro siluro (25% della biomassa) in pole position la nostra amata carpa ( circa il 34%), con ciò sarà difficile che una manifestazione autorizzata basata sul rilascio in periodo di divieto comporti danni irreversibili alla popolazione di carpe!.
Analizzando il periodo riproduttivo, questo può variare in base a diversi fattori, alla base di tutto vi è la temperatura dell’acqua che deve raggiungere i 20 C° di giorno e non meno dei 15 C° di notte, nel caso del 2011 a metà aprile con gli oltre 30° della prima decina del mese, le carpe erano già in riproduzione.
Se analizziamo il regolamento provinciale (15 maggio-30 giugno) non è specificato il divieto di pesca della carpa ma l’uso e detenzione di mais, sfarinati o loro derivati - Qualsiasi pescatore/garista con innescati bigattini o corbole può catturare carpe o qualsiasi altro ciprinide,…. e a questo punto??? Dobbiamo sospendere la pesca sportiva, oltretutto nei 2 mesi più importanti, per l’osservanza di un’etica?? La nostra associazione, con gli appositi permessi, ha scelto questo periodo per promuovere l’associazionismo, per spingere e incentivare i giovani all’unione.
Tanto per rifarti un esempio nell’ultimo mese la nostra associazione assieme all’APSAS di Rovigo, ASI Canaro e con il supporto della polizia Provinciale ha condotto diverse escursione nelle golene del fiume Po in altopolesine liberando decine e decine di pesci intrappolati in pozze d’acqua destinati a morte sicura. La nostra Associazione è molto attiva su vari temi, difatti nel nostro fitto calendario vi sono giornate ecologiche, proggetti di salvaguardia di specie in via di estinzione (in collaborazione con WWF), stiamo adirittura da due anni, lavorando al censimento dei Maceri dell'Alto Polesine (in collaborazione con la facoltà di Scienze Naturali di Ferrara), abbiamo ache formato 2 guardie volontarie che saranno operative tra un mese. Ecco un piccolo esempio di Associazione ATTIVA...
Il pescatore sportivo“moderno” non deve isolarsi davanti a un PC o all’interno di un forum, ma trascorre tempo sulle rive, collaborare sinergicamente nelle proprie realtà locali, studiare e conoscere il proprio territorio e le sue acque, “crescere” e “aprirsi mentalmente”.
Caro Simone, il vero problema non è una gara di pesca autorizzata in periodo di divieto, ma il fatto che tanti pescatori si occupino di questi inutili e sterili aspetti senza considerare che, giorno dopo giorno, i mattoni che hai citato si sfaldano sotto i suoi occhi senza accorgersi, per cause esageratamente più gravi, spesso non considerate per ignoranza o mancanza di cultura.
Cordialmente.
ASD Consorzio Carpisti Polesani

:pesca:
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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da goldberg » 08/06/2011, 14:12

grande simone!!!come al solito efficacissimo!!o ma hai delle conoscenze ad alti piani??perchè vedono che ti rispondono sempre....ahahahahahahha :ironia: ;) ,allora io ho letto tutto bene e rimango sempre della mia idea!!in acque libere non si devono svolgere manifestazioni durante il periodo di frega!!punto e basta,e ovviamente pescare la carpa nel suo periodo di divieto per la riproduzione!!una domanda:sono stato anche io garista e pescatore di pesca al colpo,ma nella maniera più assoluta non andavo a pescare per prendere le carpe(non me ne importava nulla)!!!che sia chiaro!!i garisti e pescatori di pesca al colpo,non stanno a pensare di prendere le carpe,ma si pesca per il pesce che viene(pesca al colpo è difficile fare selezione,secondo me..)!!!barbi,cavedani,breme...e se ci sono anche le carpe ok,MA NON DICIAMO CHE I PESCATORI DI PESCA AL COLPO VANNO A PESCARE LE CARPE!!!!!NEL MODO PIU ASSOLUTO!!!se no si chiamerebbero carpisti!!!ed è un altro mondo!ringrazio il consorzio per le risposte che hanno dato,io ho la mia opinione e loro hanno la loro...!sarà che è 15 anni che pesco e nel periodo di riproduzione non ho mai messo giù una canna....

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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da Ritchie » 08/06/2011, 14:14

Allora, punto per punto…

… L’etica del carpista e del carpfishing rappresentano concetti spesso discutibili e difficilmente classificabili… assolutamente no. Valori come il rispetto e la salvaguardia del pesce sono indiscutibili e sono alla base di “qualsiasi” etica, ammesso che ce ne sia più di una. Rispetto del pesce significa, fra le altre cose ma sicuramente in primo piano, rispetto dei suoi periodi di frega, a prescindere da qualsiasi deroga che le leggi dovessero concedere. Siccome d’altra parte è da escludere che ognuno si faccia le sue stime sul periodo di frega, e proprio per questo la legge ha stabilito il periodo di chiusura, è necessario attenersi a queste leggi senza se e senza ma. Anzi, il vero carpista è uno che, se per caso dovesse trovarsi di fronte ad una frega di carpe al di fuori del periodo di chiusura, farebbe su le canne e tornerebbe a casa fino a quando la frega è terminata. Oppure starebbe li nascosto, a godersi lo spettacolo.

inoltre se proprio di etica si deve parlare, bisogna considerare le Carpe tutte uguali...non è che quelle dei laghetti sono carne da macello!! E chi l’ha detto? I carpisti osservano la loro etica anche nei laghi a pagamento

… ma allo stesso tempo siamo convinti che se il carpista/pescatore rimarrà solamente e maniacalmente fissato e concentrato su questi aspetti non potrà di certo contribuire a risolvere/affrontare i veri problemi legati al nostro patrimonio ittico. D’accordissimo, ce ne fossero di convinzioni come queste… ma qui si parlava di pesca in periodo di chiusura, null’altro

… con ciò sarà difficile che una manifestazione autorizzata basata sul rilascio in periodo di divieto comporti danni irreversibili alla popolazione di carpe!. Se fosse per questo, aboliamo pure il periodo di chiusura, almeno in acque vaste come i grandi fiumi ed i grandi laghi, tanto per quante carpe si catturino cosa volete che cambi, e poi c’è sempre il rilascio… l’etica che porta al rispetto del pesce non guarda ai numeri, a quanti pesci ci sono, al fatto che siano piccoli o grandi. Il pesce si rispetta, e basta. Il singolo pesce, e l’intera popolazione come conseguenza.

… nel caso del 2011 a metà aprile con gli oltre 30° della prima decina del mese, le carpe erano già in riproduzione. Forse a Rovigo… in Lombardia a fine Aprile i fiumi erano di poco sopra i 10 gradi, i 30° sono quelli dell’aria, prima che anche l’acqua si riscaldi per bene deve arrivare Maggio inoltrato. E poi che c’entra? Stabiliamo noi se si può pescare o no, misurando col termometro ogni volta? C’è una legge…

Se analizziamo il regolamento provinciale (15 maggio-30 giugno) non è specificato il divieto di pesca della carpa ma l’uso e detenzione di mais, sfarinati o loro derivati… Mi sono documentato: dal sito http://www.uncipesca.org/index.php?opti ... &Itemid=93
si scarica il regolamento provinciale per la pesca in Provincia di Rovigo, che all’art. 29 cita testualmente

Art. 29 - PERIODO DI PROIBIZIONE DELLA PESCA 1. La pesca degli animali acquatici sotto-riportati è proibita nei seguenti periodi:
…carpa: dal 15 Maggio al 30 Giugno


Quindi, a meno che non mi sia sfuggito qualcosa…

… Dobbiamo sospendere la pesca sportiva, oltretutto nei 2 mesi più importanti, per l’osservanza di un’etica?? Penso proprio di sì. Altrimenti cancelliamo la parola etica dal nostro vocabolario, et voilà

Ecco un piccolo esempio di Associazione ATTIVA... Questo fa onore al CCP. Nessuno mette in discussione la serietà del CCP e degli appassionati che lo compongono; queste attività sono uno splendido esempio di come la nostra passione ci possa portare a lodevoli iniziative, locali e non. Ma qui si sta discutendo su un punto specifico: la pesca delle carpe in acque libere ed in periodo di frega.

… e “aprirsi mentalmente”. Se mi “apro mentalmente” vedo solo una popolazione di carpe che, nel periodo precedente la frega, è indaffarata nel cercare i luoghi e prepararli, ed in quello successivo è sfiancata dalle fatiche della riproduzione. E questa “apertura mentale” mi fa decidere che no, io evito di procurargli un ulteriore stress.

… il vero problema non è una gara di pesca autorizzata in periodo di divieto, ma il fatto che tanti pescatori si occupino di questi inutili e sterili aspetti… Chi giudica se questi aspetti sono “inutili e sterili”? Il singolo pescatore? Se lo facessimo con tutte le nostre attività… c’è la legge per questo, ed anche un po’ di buon senso. Il fatto di organizzare attività lodevoli per la salvaguardia del pesce e del territorio non esime dal rispettare le regole, che poi conducono direttamente al rispetto del pesce, anche quelle “inutili e sterili”.

Grazie al CCP per avere risposto, gli va dato atto della correttezza. Ma il giudizio non cambia: nel periodo di frega non si pescano carpe in acqua libera.
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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da Paolo Cominelli » 08/06/2011, 18:12

Ritchie ha scritto:Allora, punto per punto…

… L’etica del carpista e del carpfishing rappresentano concetti spesso discutibili e difficilmente classificabili… assolutamente no. Valori come il rispetto e la salvaguardia del pesce sono indiscutibili e sono alla base di “qualsiasi” etica, ammesso che ce ne sia più di una. Rispetto del pesce significa, fra le altre cose ma sicuramente in primo piano, rispetto dei suoi periodi di frega, a prescindere da qualsiasi deroga che le leggi dovessero concedere. Siccome d’altra parte è da escludere che ognuno si faccia le sue stime sul periodo di frega, e proprio per questo la legge ha stabilito il periodo di chiusura, è necessario attenersi a queste leggi senza se e senza ma. Anzi, il vero carpista è uno che, se per caso dovesse trovarsi di fronte ad una frega di carpe al di fuori del periodo di chiusura, farebbe su le canne e tornerebbe a casa fino a quando la frega è terminata. Oppure starebbe li nascosto, a godersi lo spettacolo.

inoltre se proprio di etica si deve parlare, bisogna considerare le Carpe tutte uguali...non è che quelle dei laghetti sono carne da macello!! E chi l’ha detto? I carpisti osservano la loro etica anche nei laghi a pagamento

… ma allo stesso tempo siamo convinti che se il carpista/pescatore rimarrà solamente e maniacalmente fissato e concentrato su questi aspetti non potrà di certo contribuire a risolvere/affrontare i veri problemi legati al nostro patrimonio ittico. D’accordissimo, ce ne fossero di convinzioni come queste… ma qui si parlava di pesca in periodo di chiusura, null’altro

… con ciò sarà difficile che una manifestazione autorizzata basata sul rilascio in periodo di divieto comporti danni irreversibili alla popolazione di carpe!. Se fosse per questo, aboliamo pure il periodo di chiusura, almeno in acque vaste come i grandi fiumi ed i grandi laghi, tanto per quante carpe si catturino cosa volete che cambi, e poi c’è sempre il rilascio… l’etica che porta al rispetto del pesce non guarda ai numeri, a quanti pesci ci sono, al fatto che siano piccoli o grandi. Il pesce si rispetta, e basta. Il singolo pesce, e l’intera popolazione come conseguenza.

… nel caso del 2011 a metà aprile con gli oltre 30° della prima decina del mese, le carpe erano già in riproduzione. Forse a Rovigo… in Lombardia a fine Aprile i fiumi erano di poco sopra i 10 gradi, i 30° sono quelli dell’aria, prima che anche l’acqua si riscaldi per bene deve arrivare Maggio inoltrato. E poi che c’entra? Stabiliamo noi se si può pescare o no, misurando col termometro ogni volta? C’è una legge…

Se analizziamo il regolamento provinciale (15 maggio-30 giugno) non è specificato il divieto di pesca della carpa ma l’uso e detenzione di mais, sfarinati o loro derivati… Mi sono documentato: dal sito http://www.uncipesca.org/index.php?opti ... &Itemid=93
si scarica il regolamento provinciale per la pesca in Provincia di Rovigo, che all’art. 29 cita testualmente

Art. 29 - PERIODO DI PROIBIZIONE DELLA PESCA 1. La pesca degli animali acquatici sotto-riportati è proibita nei seguenti periodi:
…carpa: dal 15 Maggio al 30 Giugno


Quindi, a meno che non mi sia sfuggito qualcosa…

… Dobbiamo sospendere la pesca sportiva, oltretutto nei 2 mesi più importanti, per l’osservanza di un’etica?? Penso proprio di sì. Altrimenti cancelliamo la parola etica dal nostro vocabolario, et voilà

Ecco un piccolo esempio di Associazione ATTIVA... Questo fa onore al CCP. Nessuno mette in discussione la serietà del CCP e degli appassionati che lo compongono; queste attività sono uno splendido esempio di come la nostra passione ci possa portare a lodevoli iniziative, locali e non. Ma qui si sta discutendo su un punto specifico: la pesca delle carpe in acque libere ed in periodo di frega.

… e “aprirsi mentalmente”. Se mi “apro mentalmente” vedo solo una popolazione di carpe che, nel periodo precedente la frega, è indaffarata nel cercare i luoghi e prepararli, ed in quello successivo è sfiancata dalle fatiche della riproduzione. E questa “apertura mentale” mi fa decidere che no, io evito di procurargli un ulteriore stress.

… il vero problema non è una gara di pesca autorizzata in periodo di divieto, ma il fatto che tanti pescatori si occupino di questi inutili e sterili aspetti… Chi giudica se questi aspetti sono “inutili e sterili”? Il singolo pescatore? Se lo facessimo con tutte le nostre attività… c’è la legge per questo, ed anche un po’ di buon senso. Il fatto di organizzare attività lodevoli per la salvaguardia del pesce e del territorio non esime dal rispettare le regole, che poi conducono direttamente al rispetto del pesce, anche quelle “inutili e sterili”.

Grazie al CCP per avere risposto, gli va dato atto della correttezza. Ma il giudizio non cambia: nel periodo di frega non si pescano carpe in acqua libera.
Quoto in tutto e per tutto Ritchie, inoltre, è possibile che mi sbagli, percepisco un puntino di spocchiosità nell'elencare il tutto da parte del CCP e di risentimento verso chi sta dietro al pc o su forum, come se gli avesse dato fastidio essere chiamato in causa,
Le carpe stanno bene in tranquillità, e ribadisco che facendo agonismo tutte le scuse siano buone.
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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da tyty » 08/06/2011, 18:31

Ritchie ha scritto:Allora, punto per punto…

… L’etica del carpista e del carpfishing rappresentano concetti spesso discutibili e difficilmente classificabili… assolutamente no. Valori come il rispetto e la salvaguardia del pesce sono indiscutibili e sono alla base di “qualsiasi” etica, ammesso che ce ne sia più di una. Rispetto del pesce significa, fra le altre cose ma sicuramente in primo piano, rispetto dei suoi periodi di frega, a prescindere da qualsiasi deroga che le leggi dovessero concedere. Siccome d’altra parte è da escludere che ognuno si faccia le sue stime sul periodo di frega, e proprio per questo la legge ha stabilito il periodo di chiusura, è necessario attenersi a queste leggi senza se e senza ma. Anzi, il vero carpista è uno che, se per caso dovesse trovarsi di fronte ad una frega di carpe al di fuori del periodo di chiusura, farebbe su le canne e tornerebbe a casa fino a quando la frega è terminata. Oppure starebbe li nascosto, a godersi lo spettacolo.

inoltre se proprio di etica si deve parlare, bisogna considerare le Carpe tutte uguali...non è che quelle dei laghetti sono carne da macello!! E chi l’ha detto? I carpisti osservano la loro etica anche nei laghi a pagamento

… ma allo stesso tempo siamo convinti che se il carpista/pescatore rimarrà solamente e maniacalmente fissato e concentrato su questi aspetti non potrà di certo contribuire a risolvere/affrontare i veri problemi legati al nostro patrimonio ittico. D’accordissimo, ce ne fossero di convinzioni come queste… ma qui si parlava di pesca in periodo di chiusura, null’altro

… con ciò sarà difficile che una manifestazione autorizzata basata sul rilascio in periodo di divieto comporti danni irreversibili alla popolazione di carpe!. Se fosse per questo, aboliamo pure il periodo di chiusura, almeno in acque vaste come i grandi fiumi ed i grandi laghi, tanto per quante carpe si catturino cosa volete che cambi, e poi c’è sempre il rilascio… l’etica che porta al rispetto del pesce non guarda ai numeri, a quanti pesci ci sono, al fatto che siano piccoli o grandi. Il pesce si rispetta, e basta. Il singolo pesce, e l’intera popolazione come conseguenza.

… nel caso del 2011 a metà aprile con gli oltre 30° della prima decina del mese, le carpe erano già in riproduzione. Forse a Rovigo… in Lombardia a fine Aprile i fiumi erano di poco sopra i 10 gradi, i 30° sono quelli dell’aria, prima che anche l’acqua si riscaldi per bene deve arrivare Maggio inoltrato. E poi che c’entra? Stabiliamo noi se si può pescare o no, misurando col termometro ogni volta? C’è una legge…

Se analizziamo il regolamento provinciale (15 maggio-30 giugno) non è specificato il divieto di pesca della carpa ma l’uso e detenzione di mais, sfarinati o loro derivati… Mi sono documentato: dal sito http://www.uncipesca.org/index.php?opti ... &Itemid=93
si scarica il regolamento provinciale per la pesca in Provincia di Rovigo, che all’art. 29 cita testualmente

Art. 29 - PERIODO DI PROIBIZIONE DELLA PESCA 1. La pesca degli animali acquatici sotto-riportati è proibita nei seguenti periodi:
…carpa: dal 15 Maggio al 30 Giugno


Quindi, a meno che non mi sia sfuggito qualcosa…

… Dobbiamo sospendere la pesca sportiva, oltretutto nei 2 mesi più importanti, per l’osservanza di un’etica?? Penso proprio di sì. Altrimenti cancelliamo la parola etica dal nostro vocabolario, et voilà

Ecco un piccolo esempio di Associazione ATTIVA... Questo fa onore al CCP. Nessuno mette in discussione la serietà del CCP e degli appassionati che lo compongono; queste attività sono uno splendido esempio di come la nostra passione ci possa portare a lodevoli iniziative, locali e non. Ma qui si sta discutendo su un punto specifico: la pesca delle carpe in acque libere ed in periodo di frega.

… e “aprirsi mentalmente”. Se mi “apro mentalmente” vedo solo una popolazione di carpe che, nel periodo precedente la frega, è indaffarata nel cercare i luoghi e prepararli, ed in quello successivo è sfiancata dalle fatiche della riproduzione. E questa “apertura mentale” mi fa decidere che no, io evito di procurargli un ulteriore stress.

… il vero problema non è una gara di pesca autorizzata in periodo di divieto, ma il fatto che tanti pescatori si occupino di questi inutili e sterili aspetti… Chi giudica se questi aspetti sono “inutili e sterili”? Il singolo pescatore? Se lo facessimo con tutte le nostre attività… c’è la legge per questo, ed anche un po’ di buon senso. Il fatto di organizzare attività lodevoli per la salvaguardia del pesce e del territorio non esime dal rispettare le regole, che poi conducono direttamente al rispetto del pesce, anche quelle “inutili e sterili”.

Grazie al CCP per avere risposto, gli va dato atto della correttezza. Ma il giudizio non cambia: nel periodo di frega non si pescano carpe in acqua libera.
:10: :10: Grande ritchie straquoto tutto

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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da goldberg » 08/06/2011, 18:42

Ritchie ha scritto:Allora, punto per punto…

… L’etica del carpista e del carpfishing rappresentano concetti spesso discutibili e difficilmente classificabili… assolutamente no. Valori come il rispetto e la salvaguardia del pesce sono indiscutibili e sono alla base di “qualsiasi” etica, ammesso che ce ne sia più di una. Rispetto del pesce significa, fra le altre cose ma sicuramente in primo piano, rispetto dei suoi periodi di frega, a prescindere da qualsiasi deroga che le leggi dovessero concedere. Siccome d’altra parte è da escludere che ognuno si faccia le sue stime sul periodo di frega, e proprio per questo la legge ha stabilito il periodo di chiusura, è necessario attenersi a queste leggi senza se e senza ma. Anzi, il vero carpista è uno che, se per caso dovesse trovarsi di fronte ad una frega di carpe al di fuori del periodo di chiusura, farebbe su le canne e tornerebbe a casa fino a quando la frega è terminata. Oppure starebbe li nascosto, a godersi lo spettacolo.

inoltre se proprio di etica si deve parlare, bisogna considerare le Carpe tutte uguali...non è che quelle dei laghetti sono carne da macello!! E chi l’ha detto? I carpisti osservano la loro etica anche nei laghi a pagamento

… ma allo stesso tempo siamo convinti che se il carpista/pescatore rimarrà solamente e maniacalmente fissato e concentrato su questi aspetti non potrà di certo contribuire a risolvere/affrontare i veri problemi legati al nostro patrimonio ittico. D’accordissimo, ce ne fossero di convinzioni come queste… ma qui si parlava di pesca in periodo di chiusura, null’altro

… con ciò sarà difficile che una manifestazione autorizzata basata sul rilascio in periodo di divieto comporti danni irreversibili alla popolazione di carpe!. Se fosse per questo, aboliamo pure il periodo di chiusura, almeno in acque vaste come i grandi fiumi ed i grandi laghi, tanto per quante carpe si catturino cosa volete che cambi, e poi c’è sempre il rilascio… l’etica che porta al rispetto del pesce non guarda ai numeri, a quanti pesci ci sono, al fatto che siano piccoli o grandi. Il pesce si rispetta, e basta. Il singolo pesce, e l’intera popolazione come conseguenza.

… nel caso del 2011 a metà aprile con gli oltre 30° della prima decina del mese, le carpe erano già in riproduzione. Forse a Rovigo… in Lombardia a fine Aprile i fiumi erano di poco sopra i 10 gradi, i 30° sono quelli dell’aria, prima che anche l’acqua si riscaldi per bene deve arrivare Maggio inoltrato. E poi che c’entra? Stabiliamo noi se si può pescare o no, misurando col termometro ogni volta? C’è una legge…

Se analizziamo il regolamento provinciale (15 maggio-30 giugno) non è specificato il divieto di pesca della carpa ma l’uso e detenzione di mais, sfarinati o loro derivati… Mi sono documentato: dal sito http://www.uncipesca.org/index.php?opti ... &Itemid=93
si scarica il regolamento provinciale per la pesca in Provincia di Rovigo, che all’art. 29 cita testualmente

Art. 29 - PERIODO DI PROIBIZIONE DELLA PESCA 1. La pesca degli animali acquatici sotto-riportati è proibita nei seguenti periodi:
…carpa: dal 15 Maggio al 30 Giugno


Quindi, a meno che non mi sia sfuggito qualcosa…

… Dobbiamo sospendere la pesca sportiva, oltretutto nei 2 mesi più importanti, per l’osservanza di un’etica?? Penso proprio di sì. Altrimenti cancelliamo la parola etica dal nostro vocabolario, et voilà

Ecco un piccolo esempio di Associazione ATTIVA... Questo fa onore al CCP. Nessuno mette in discussione la serietà del CCP e degli appassionati che lo compongono; queste attività sono uno splendido esempio di come la nostra passione ci possa portare a lodevoli iniziative, locali e non. Ma qui si sta discutendo su un punto specifico: la pesca delle carpe in acque libere ed in periodo di frega.

… e “aprirsi mentalmente”. Se mi “apro mentalmente” vedo solo una popolazione di carpe che, nel periodo precedente la frega, è indaffarata nel cercare i luoghi e prepararli, ed in quello successivo è sfiancata dalle fatiche della riproduzione. E questa “apertura mentale” mi fa decidere che no, io evito di procurargli un ulteriore stress.

… il vero problema non è una gara di pesca autorizzata in periodo di divieto, ma il fatto che tanti pescatori si occupino di questi inutili e sterili aspetti… Chi giudica se questi aspetti sono “inutili e sterili”? Il singolo pescatore? Se lo facessimo con tutte le nostre attività… c’è la legge per questo, ed anche un po’ di buon senso. Il fatto di organizzare attività lodevoli per la salvaguardia del pesce e del territorio non esime dal rispettare le regole, che poi conducono direttamente al rispetto del pesce, anche quelle “inutili e sterili”.

Grazie al CCP per avere risposto, gli va dato atto della correttezza. Ma il giudizio non cambia: nel periodo di frega non si pescano carpe in acqua libera.

ti straquoto ritchie,hai detto tutto perfetto!!

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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da satoshi80 » 08/06/2011, 19:30

Sono d'accordo con Ritchie, quoto tutti i commenti fatti. Come ha notato Paolo, un pò di puzzetta sotto il naso nelle risposte del Presidente Masieri. Di fatto la risposta del CCP non poteva essere diversa. Non ci saremmo mai aspettati che alzassero le mani e dicessero "Si è vero, noi della frega ce ne freghiamo"...per completezza la mia risposta, a nome mio ma a questo punto a nome di tutti voi di questo thread è stata la seguente:

Egregio Presidente Masieri,

La ringrazio per l'esauriente risposta datami con prontezza. Volevo tuttavia precisare alcune cose riguardo quanto da Lei scritto. In primo luogo la mia domanda era rivolta ad un aspetto specifico delle vostre attività, cioè all'organizzazione di enduro di carpfishing in acque libere durante il periodo di chiusura della pesca alla carpa. Faccio notare comunque come il regolamento ittico della Provincia di Rovigo sia specifico riguardo la pesca proprio della carpa, cfr. Art. 29. Non era e non è mia intenzione criticare la vostra Associazione, consapevole delle varie attività fin qui fatte dal vostro gruppo di appassionati.

La mia vuole essere solo uno spunto ed un motivo di riflessione, che passa a mio avviso anche da queste piccole cose, che poi piccole non sembrano, dipende da che lato si vogliono guardare. La mia curiosità e la mia voglia di ottenere una risposta partono probabilmente da punti di vista differenti. Il mio modo di praticare il carpfishing, che va dal rispetto dell'ambiente, al rispetto del pescato, all'integrazione e alla conoscenza dei diversi ecosistemi, passa oltremodo anche al rispetto del periodo di riproduzione della carpa. Che poi ci sia il NO KILL, il materassino, no carp sack o altre forme per così dire di rispetto, non mi fanno comunque venire la voglia di calare le esche durante la frega.
Il mio scopo, a questo punto raggiunto, era quello di ottenere una risposta ed una spiegazione a questi eventi fatti da un gruppo di appassionati pescatori che a mio modesto avviso, questa volta hanno mancato il bersaglio.

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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da Paolo Cominelli » 08/06/2011, 19:41

satoshi80 ha scritto:Sono d'accordo con Ritchie, quoto tutti i commenti fatti. Come ha notato Paolo, un pò di puzzetta sotto il naso nelle risposte del Presidente Masieri. Di fatto la risposta del CCP non poteva essere diversa. Non ci saremmo mai aspettati che alzassero le mani e dicessero "Si è vero, noi della frega ce ne freghiamo"...per completezza la mia risposta, a nome mio ma a questo punto a nome di tutti voi di questo thread è stata la seguente:

Egregio Presidente Masieri,

La ringrazio per l'esauriente risposta datami con prontezza. Volevo tuttavia precisare alcune cose riguardo quanto da Lei scritto. In primo luogo la mia domanda era rivolta ad un aspetto specifico delle vostre attività, cioè all'organizzazione di enduro di carpfishing in acque libere durante il periodo di chiusura della pesca alla carpa. Faccio notare comunque come il regolamento ittico della Provincia di Rovigo sia specifico riguardo la pesca proprio della carpa, cfr. Art. 29. Non era e non è mia intenzione criticare la vostra Associazione, consapevole delle varie attività fin qui fatte dal vostro gruppo di appassionati.

La mia vuole essere solo uno spunto ed un motivo di riflessione, che passa a mio avviso anche da queste piccole cose, che poi piccole non sembrano, dipende da che lato si vogliono guardare. La mia curiosità e la mia voglia di ottenere una risposta partono probabilmente da punti di vista differenti. Il mio modo di praticare il carpfishing, che va dal rispetto dell'ambiente, al rispetto del pescato, all'integrazione e alla conoscenza dei diversi ecosistemi, passa oltremodo anche al rispetto del periodo di riproduzione della carpa. Che poi ci sia il NO KILL, il materassino, no carp sack o altre forme per così dire di rispetto, non mi fanno comunque venire la voglia di calare le esche durante la frega.
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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da Ritchie » 08/06/2011, 21:36

satoshi80 ha scritto:Sono d'accordo con Ritchie, quoto tutti i commenti fatti. Come ha notato Paolo, un pò di puzzetta sotto il naso nelle risposte del Presidente Masieri. Di fatto la risposta del CCP non poteva essere diversa. Non ci saremmo mai aspettati che alzassero le mani e dicessero "Si è vero, noi della frega ce ne freghiamo"...per completezza la mia risposta, a nome mio ma a questo punto a nome di tutti voi di questo thread è stata la seguente:

Egregio Presidente Masieri,

La ringrazio per l'esauriente risposta datami con prontezza. Volevo tuttavia precisare alcune cose riguardo quanto da Lei scritto. In primo luogo la mia domanda era rivolta ad un aspetto specifico delle vostre attività, cioè all'organizzazione di enduro di carpfishing in acque libere durante il periodo di chiusura della pesca alla carpa. Faccio notare comunque come il regolamento ittico della Provincia di Rovigo sia specifico riguardo la pesca proprio della carpa, cfr. Art. 29. Non era e non è mia intenzione criticare la vostra Associazione, consapevole delle varie attività fin qui fatte dal vostro gruppo di appassionati.

La mia vuole essere solo uno spunto ed un motivo di riflessione, che passa a mio avviso anche da queste piccole cose, che poi piccole non sembrano, dipende da che lato si vogliono guardare. La mia curiosità e la mia voglia di ottenere una risposta partono probabilmente da punti di vista differenti. Il mio modo di praticare il carpfishing, che va dal rispetto dell'ambiente, al rispetto del pescato, all'integrazione e alla conoscenza dei diversi ecosistemi, passa oltremodo anche al rispetto del periodo di riproduzione della carpa. Che poi ci sia il NO KILL, il materassino, no carp sack o altre forme per così dire di rispetto, non mi fanno comunque venire la voglia di calare le esche durante la frega.
Il mio scopo, a questo punto raggiunto, era quello di ottenere una risposta ed una spiegazione a questi eventi fatti da un gruppo di appassionati pescatori che a mio modesto avviso, questa volta hanno mancato il bersaglio.

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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da andrevale88 » 08/06/2011, 21:56

satoshi80 ha scritto:Sono d'accordo con Ritchie, quoto tutti i commenti fatti. Come ha notato Paolo, un pò di puzzetta sotto il naso nelle risposte del Presidente Masieri. Di fatto la risposta del CCP non poteva essere diversa. Non ci saremmo mai aspettati che alzassero le mani e dicessero "Si è vero, noi della frega ce ne freghiamo"...per completezza la mia risposta, a nome mio ma a questo punto a nome di tutti voi di questo thread è stata la seguente:

Egregio Presidente Masieri,

La ringrazio per l'esauriente risposta datami con prontezza. Volevo tuttavia precisare alcune cose riguardo quanto da Lei scritto. In primo luogo la mia domanda era rivolta ad un aspetto specifico delle vostre attività, cioè all'organizzazione di enduro di carpfishing in acque libere durante il periodo di chiusura della pesca alla carpa. Faccio notare comunque come il regolamento ittico della Provincia di Rovigo sia specifico riguardo la pesca proprio della carpa, cfr. Art. 29. Non era e non è mia intenzione criticare la vostra Associazione, consapevole delle varie attività fin qui fatte dal vostro gruppo di appassionati.

La mia vuole essere solo uno spunto ed un motivo di riflessione, che passa a mio avviso anche da queste piccole cose, che poi piccole non sembrano, dipende da che lato si vogliono guardare. La mia curiosità e la mia voglia di ottenere una risposta partono probabilmente da punti di vista differenti. Il mio modo di praticare il carpfishing, che va dal rispetto dell'ambiente, al rispetto del pescato, all'integrazione e alla conoscenza dei diversi ecosistemi, passa oltremodo anche al rispetto del periodo di riproduzione della carpa. Che poi ci sia il NO KILL, il materassino, no carp sack o altre forme per così dire di rispetto, non mi fanno comunque venire la voglia di calare le esche durante la frega.
Il mio scopo, a questo punto raggiunto, era quello di ottenere una risposta ed una spiegazione a questi eventi fatti da un gruppo di appassionati pescatori che a mio modesto avviso, questa volta hanno mancato il bersaglio.

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Ottimo lavoro! :bravo: :compli: ma temo che d questi problemi ne avremo sempre di più finchè la nostra disciplina sarà di moda..e la fipsas, bisogna dirlo, non ci aiuta organizzando le sue prove in periodo di divieto..nulla contro i garisti, sia chiaro, anche perchè immagino che paghino delle belle cifre per associarsi e gareggiare, ma le gare in periodo di frega..non si posso no proprio vedere :bur: :bur: :bur: :bur:

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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da satoshi80 » 12/03/2015, 17:59

Ciao a tutti. Riprendo questo vecchio post che sicuramente i più affezionati al forum conoscono, per denunciare un nuovo caso di gara di carpfishing prevista proprio durante il periodo di divieto della pesca alla carpa previsto dal regolamento provinciale, sempre a Rovigo. Quello che è sconcertante è che a promuovere questo tipo di manifestazione sia proprio il SIg. Agostino Zurma, Presidente in carica di CFI, come documentato dalla foto del suo profilo Facebook.
Zurma.png
Zurma.png (19.38 KiB) Visto 3983 volte
Io credo che questi continui sconfini in barba ai regolamenti, fatti oltre modo da chi dovrebbe invece imporre quanto previsto dalle leggi provinciali, risultino alla fine molto più dannosi di quanto all'apparenza possono sembrare. E' inutile modificare leggi contro il bracconaggio, contro la pesca di professione nelle acque interne, fare conferenze alle fiere campionarie o altro se poi si manda tutto a puttane facendo una gara nel periodo di frega.
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Re: Quis custodiet ipsos custodes??

Messaggio da goldberg » 12/03/2015, 20:25

satoshi80 ha scritto:Ciao a tutti. Riprendo questo vecchio post che sicuramente i più affezionati al forum conoscono, per denunciare un nuovo caso di gara di carpfishing prevista proprio durante il periodo di divieto della pesca alla carpa previsto dal regolamento provinciale, sempre a Rovigo. Quello che è sconcertante è che a promuovere questo tipo di manifestazione sia proprio il SIg. Agostino Zurma, Presidente in carica di CFI, come documentato dalla foto del suo profilo Facebook.
Zurma.png
Io credo che questi continui sconfini in barba ai regolamenti, fatti oltre modo da chi dovrebbe invece imporre quanto previsto dalle leggi provinciali, risultino alla fine molto più dannosi di quanto all'apparenza possono sembrare. E' inutile modificare leggi contro il bracconaggio, contro la pesca di professione nelle acque interne, fare conferenze alle fiere campionarie o altro se poi si manda tutto a puttane facendo una gara nel periodo di frega.
la chiusura comincia all'8 maggio?

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