Benvenuto Gianni,
hai scelto la porta più "scomoda" per entrare in PCF... ma l'hai fatto bene, dicendo cose giuste.
Qui siamo al solito problema: tutti segnalano ma nessuno interviene. Paura, certo (e questo è molto preoccupante), ma anche scarsità di mezzi e persone.
Io ribadisco il mio pensiero, che ormai vi avrà annoiati a morte (ma sul quale non ho visto finora reazioni a tono):
- a meno che non ci si trovi davanti a fatti che richiedono un intervento immediato, segnalazioni e denunce vanno fatte per scritto e con lettera raccomandata A/R, necessariamente allegando della documentazione
- non basta che sia uno a farle ma devono provenire da più parti
- il destinatario della segnalazione, se è un pubblico ufficiale, deve muoversi, o almeno dare risposta, in caso contrario può essere denunciato per omissione di atti d'ufficio
"L'articolo 328 c.p., nella sua attuale formulazione, prevede due fattispecie incriminatici distinte. La prima sanziona il fatto causato da un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, che rifiuta indebitamente un atto che per ragioni del suo ufficio deve essere compiuto.
La seconda fattispecie, prevista dal 2° comma dell'articolo 328 c.p., prende in considerazione la condotta consistente nel non compiere entro trenta giorni dalla richiesta di chi abbia interesse, l'atto dovuto, senza rispondere esponendo le ragioni del ritardo".
(il resto lo trovate qui
http://www.uciimtorino.it/presidi/2p_re ... attuff.htm)
- perchè le segnalazioni/denunce siano efficaci occorre che siano tante, e quindi devono essere tante le persone che le sporgono. Dato che qui siamo fra carpisti, ne consegue che i carpisti devono essere tanti. E quindi, in ultima analisi, l'acqua libera, che è il terreno in cui queste cose succedono, deve essere poplata di carpisti molto più di quanto lo è oggi
- coinvolgere altri pescatori è ok, ma (parere personale) gli altri pescatori sono meno portati a rilevare i danni all'ambiente ed ai pesci per il semplice motivo che la loro presenza sul posto è molto più limitata
- se siamo in tanti a muoversi prendendo carta e penna, e se lo facciamo senza spirito di polemica ma con la proposta di una onesta collaborazione, i pubblici ufficiali capiranno che possiamo essere loro alleati per combattere insieme qualcosa che non è più tollerabile. Non è un Paese civlie quello che permette queste cose, non è progresso quello che stiamo vivendo.
Ho detto
