Depurazione: per saperne di più

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Ritchie
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Depurazione: per saperne di più

Messaggio da Ritchie » 26/09/2010, 19:59

Lo scorso Sabato ho assecondato un'idea improvvisa di mia moglie, visitare l'impianto di depurazione comunale che la A2A (la nostra municipalizzata) gestisce a pochi chilometri dalla città. Beh, è stata un'esperienza interessantissima ed ho imparato cose che non immaginavo a riguardo del problema dell'inquinamento delle acque; molti di voi sapranno già tutto ma altri, ne sono certo, arricchirebbero volentieri il loro bagaglio di conoscenze in questo campo. Cercherò di farla breve anche se so che tanto non ci riesco.
I depuratori collegati agli scarichi fognari funzionano batteriologicamente e quindi sono in grado di depurare solo ciò che può essere “mangiato” (leggasi: processato, assorbito, assimilato) dai batteri. Questi batteri costituiscono i “fanghi” con i quali l'acqua da depurare viene messa in contatto attraverso diversi metodi e che danno al tutto quel colore marrone tale da farli facilmente scambiare per m... anche se si tratta di tutt'altro. In presenza degli elementi organici e non organici normalmente contenuti nelle acque di fogna, i batteri si moltiplicano sottraendo nel contempo questi elementi all'acqua che, alla fine del processo, torna trasparente ed idonea agli scopi agricoli, anche se non potabile.
In sostanza: il depuratore che ho visitato tratta una media di 80.000 metri cubi di acqua al giorno (quasi 1 al secondo, la portata di un bel torrentello), cioè la raccoglie attraverso un grosso collettore (diametro ca. 2 metri) dalla fogne di Brescia e di pochi comuni limitrofi, la tratta e la restituisce nella stessa quantità alla campagna tramite un canale da cui viene normalmente prelevata acqua per l'irrigazione; in pratica l'acqua che scaricate col cesso o con il lavello di cucina ve la ritrovate in un certo senso nell'insalata. Il canale nel nostro caso finisce dopo alcuni chilometri nel fiume Mella, deturpato fino a quel punto da scarichi industriali di ogni tipo ma che proprio lì riacquista un carattere decente vista l'abbondante immissione di acqua depurata. Il posto si chiama Fenili Belasi e non a caso l'ho sentito nominare negli ambienti del CF.... sarà il caso di dargli un'occhiata.
Interessante il fatto che i batteri non sono in grado di “lavorare” gli scarichi industriali e tutte le sostanze chimiche che in pratica li uccidono: per es. varichine, detersivi non bio (detersivo biodegradabile = che può essere attaccato dai batteri, non che sparisce da solo una volta immesso in acqua), oli minerali e via dicendo che pur sono presenti nelle acque reflue. Queste sostanze passano attraverso tutte le fasi della depurazione e vengono scaricate a valle pari pari, ovviamente molto diluite data la massa di acqua che viene trattata. L'impianto non è in grado di effettuare l'analisi in tempo reale dell'acqua; vengono rilevati costantemente i parametri fisici (PH, radom etc.) e, quando questi subiscono variazioni significative, interviene l'ARPA che effettua le analisi del caso. Queste durano da poche ore ad oltre un mese, a seconda di quale prodotto nocivo si sta cercando, quindi, dato che la permanenza dell'acqua nell'impianti di depurazione è intorno ai 12-13 minuti, non c'è modo di fermare un inquinante anomalo o pericoloso. Quando l'ARPA rileva la presenza di questi inquinanti in dosi superiori al consentito, la municipalizzata paga la multa anche se non ne ha alcuna responsabilità; qui da noi l'ultimo caso del genere risale al 2002. Fra le sostanze anomale rilevate nelle acque reflue sono presenti anche gli stupefacenti, recentemente in forte aumento anche se in percentuali sempre molto basse per costituire un pericolo. Invece un problema molto grosso è quello della prima filtrazione, che avviene attraverso griglie mosse meccanicamente e disposte su barriere, con maglie progressivamente più strette; quando arrivano forti piogge dopo lunghe siccità le fogne portano di tutto, ma proprio di tutto. Un grosso problema è poi quello dei capelli per i quali hanno dovuto essere installate griglie apposite che necessitano di ricambi e lavaggi continui.
Gli scarichi industriali devono essere depurati alla fonte in quanto, una volta raccolti, costituiscono un amalgama pestifero nel quale c'è di tutto ed in dosi continuamente variabili, tanto da non essere possibile il trattamento. Nella nostra Val Trompia non esistono fognature ma esistono miriadi di imprese manufatturiere di tutte le dimensioni; la maggioranza di queste scaricano senza alcun controllo, anche perchè effettuare controlli severi ed imporre la depurazione sul posto comporterebbe per molte costi insostenibili. Laboriosità ed operosità, certo, ma anche qualcuno che per anni ha chiuso non uno ma due occhi....
Le tecnologie della depurazione ed il ricorso stesso alla depurazione sono molto recenti, non hanno più di 30 anni pertanto sono possibili notevoli progressi, purchè nel settore si continui ad investire. In Italia siamo abbastanza indietro ma qualcosa di positivo si è visto. Sapete perchè da tempo non vengono più segnalate le mucillagini sulla riviera Adriatica? Perchè nel 2004 è stato avviato a Milano un depuratore che serve un bacino di 2 milioni di persone, se ho capito bene il primo depuratore a Milano (ancora oggi moltissimi comuni non hanno fognature, e senza fognature non si fanno depuratori). Quindi notevoli quantità di acque si parte da 300 euro per un campione prelevato in proprio con richiesta di analisi di massima e senza rilascio di certificati per gli ali eventuali inquinanti. Pertanto, se rilevate fonti di inquinamento chiamate i nuclei appositi dei cc, sono obbligati a rispondervi e se lo riterranno opportuno saranno loro a procedere con le analisi. C'è anche un modulo apposito in questo forum per segnalazioni di questo tipo.
Credo che sia possibile discutere meglio dei problemi dell'ambiente che tanto ci interessano, conoscendo un po' più da vicino la materia; scusatemi per la spropositata lunghezza di questo post, spero di non avervi annoiato....


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