Per continuare il discorso del topic sul gambero Killer, stavo leggendo un po' qua e là che sono in grado di riprodursi piu volte in un anno ed ho appreso cose di cui non ne ero a conoscenza.
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'' ha una maturità sessuale precoce con una produzione di uova massimizzata; non ha alcuna cura della prole e il ciclo vitale prevede più di una riproduzione all'anno, specialmente nei climi temperati". Proprio grazie al numero molto elevato di uova che produce (una femmina è in grado di generarne dalle 300 alle 500 per volta) e più volte all'anno, questa specie di gambero è in grado di colonizzare un ambiente molto in fretta.''
aDATTAMENTO AL CLIMA:
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'' Il gambero rosso americano è estremamente duttile, in grado di adattarsi agli ambienti più diversi. "Pur essendo una specie acquatica - spiega l'etologa -
riesce a stare e a respirare anche fuori dall'acqua, anche se per non più di 24 ore. In questo modo, può spostarsi da un canale d'acqua all'altro, viaggiando tra la vegetazione".
Essendo poi originario di zone calde, sopporta elevate temperature, come 40-50 °C: "Vive molto bene anche in località dove si ha il disseccamento estivo, come avviene in Spagna o in Portogallo - spiega la ricercatrice - e al contrario,
è in grado di resistere anche alle basse temperature invernali, rifugiandosi nelle tane e cadendo in una sorte di letargo.
E' stato trovato persino nei laghi sugli Appennini abruzzesi e sulle Alpi svizzere, anche se in misura minore rispetto a paesi e luoghi più caldi". Non solo. Tollera basse concentrazioni di ossigeno e alta salinità delle acque. A differenza delle specie europee di gambero (come i nostrani Austrapotamobius pallipes italicus), non è soggetto alla cosiddetta "peste del gambero", portata dal fungo Aphanomyces astaci.
Anzi, ne è, per così dire, "portatore sano", e i pescatori oppure i pesci e gli uccelli possono contribuire all'ulteriore diffusione delle spore.
I gamberi nostrani, così, soccombono ulteriormente all'avanzata degli americani. Spiega ancora la dottoressa Gherardi: "E pensare che le specie americane furono introdotte in Europa a partire dalla fine dell'Ottocento proprio per arrestare il brusco calo delle specie europee dovuto alla diffusione della peste. Non si immaginava certo che le specie importate sarebbero state la causa ulteriore del declino delle nostre specie!".
LE TANE
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'' La possibilità di resistenza di Procambarus clarkii è dovuta, fra l'altro, alla sua capacità di costruire tane. Rifugiandosi qui, riesce a sopravvivere nei momenti delicati del suo ciclo biologico, come la muta o la riproduzione, a proteggersi dai predatori e dalle condizioni climatiche estreme, o troppo calde o troppo fredde. Spiega l'etologa: "E' in grado di scavare gallerie sotterranee. Alcune possono essere anche molto complesse e ramificate, raggiungendo anche la profondità di 5 metri: in una tana così possono coabitare anche 50 animali!". Ecco, dunque, il problema per la stabilità degli argini dei corsi d'acqua e delle coltivazioni agricole laddove l'animale s'insedia. Con la sua attività di scavo, inoltre, il gambero intorbidisce le acque: la luce penetra con più difficoltà e questo ostacola la crescita delle piante.
L'ALIMENTAZIONE:
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'' La dieta del gambero americano è variegata. "E' generalista e opportunista. Si ciba cioè - spiega la dottoressa Gherardi- di ogni sostanza organica disponibile, animale e vegetale, e sa sfruttare all'occorrenza quello che ha a disposizione". Non ha quindi gusti, diciamo, "troppo sofisticati". Non solo. E' anche in grado di catturare e manipolare molto più velocemente le prede rispetto alla specie italiana e di cibarsi di alimenti nuovi che pure non aveva mai visto prima. E' vorace di girini di rane e rospi e di avanotti di pesci, riducendone così la presenza e facendo aumentare, per conseguenza, quella degli insetti. Mangia anche le larve di specie a rischio come i tritoni. Divora i germogli delle piante e il detrito vegetale: rappresenta quindi un pericolo notevole per le colture e in particolare per le risaie, uno degli ambienti preferiti da questa specie. E' temutissimo il suo possibile arrivo nella zona di Vercelli.''
I NEMICI:
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''I NEMICI - Non sono tantissimi gli animali che in Italia mangiano il gambero rosso americano. A Massaciuccoli, però, alcuni uccelli hanno cominciato a conoscerlo e ad apprezzarlo. "E' il caso dell'airone rosso, Ardea purpurea, del tarabuso, Botaurus stellaris, della garzetta, Egretta garzetta, e del cormorano, Phalacrocorax carbo, il cui numero è aumentato con l'arrivo del gambero". Fra i pesci, è il boccalone, Micropterus salmoides, pure lui "made in Usa" e importato a Massaciuccoli, a mangiare il gambero. Ma il nemico più efficace è il luccio, Esox lucius, in grado di predare gamberi di ogni taglia, ma che interviene soprattutto sui piccoli (vedi nella sezione la storia la pagina il biologo). Negli ambienti urbani, il gambero rosso è predato anche dai ratti. ''
LA PRESENZA:
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''Grazie a tutte le sue caratteristiche, e a causa dell'uomo che lo ha trasportato, sia per venderlo sia casualmente, Procambarus clarkii si è diffuso in gran parte d'Europa. E' presente in Portogallo, Spagna, Gran Bretagna, Francia, Germania meridionale, Paesi Bassi, Svizzera, Cipro. In Italia si trova, oltre naturalmente alla Toscana, in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo.''
Mie consideraziomi:
Dopo aver letto tutto sono rimasto impressionato dalla macchina da guerra e difesa che è questo gambero, nulla di paragonabile alle specie ittiche che vi sono nei nostri fiumi, come si diceva nelle pagine precedenti non è affatto facile guarire un habitat da certe situazioni e sicuramente non è con le immissioni a catena di predatori che si risolvono i problemi...o meglio.... si posso solo risolvere parzialmente..fino a che il predatore immesso per contrastare i gamberi non diventa un problema anch'esso...e quindi cosa si deve fare? Immettere il predatore del predatore? a mio avviso non ha molto senso...
Sarei piu per una pulizia di questa specie...come? con nasse come detto da Marco Blu..o con sistemi che non provochino immissioni di altre specie nell'eco sistema...
Ovviamente non è che ci infesteremo di gamberi o che un domani scopriremo che tutte le acque non hanno piu specie ittiche....perchè come tutti gli ecosistemi teoricamente la popolazione dello stesso gambero varia in base al cibo che trova...e vale per tutti gli animali....la vera speranza è nella presa di coscienza dell'uomo che spesso immette in natura ciò che non vuole piu avere a casa..o in acquario...o semplicemente la curiosità di vedere cosa succede....purtroppo ancora una volta la colpa non è di questi esseri ..ma è ancora della mano dell'uomo..che spesso si sostituisce a madre natura facendo a volte del bene e molto spesso del male....
