Gimme some rock!
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Gimme some rock!
Il “progetto” 2011 per me e Nicola si chiamava Endine, posta 12. Per affrontarlo abbiamo unito le forze con quelle (cospicue) di Luca (discus), ed il tutto è partito…
Due mezze giornate a scandagliare, inizio Giugno e metà Agosto; ricerca continua di informazioni “buone”, occhi consumati su Internet, pagine e pagine di email fra noi tre. Solo due punti fermi: una pescata preliminare fatta da me e Nick, di cui sono qua a raccontarvi, e la vera battaglia, 4 notti dal 28 Settembre al 2 Ottobre, tutti e tre.
Beh, in sintesi: è stato carpfishing duro e completo, c’è stato di tutto: ore di preparazione, afa, sudore, rumeni dappertutto, battaglia col vento furioso, stanchezza, umidità, fatica… ma anche pace, serenità, coscienza di aver fatto bene, ed il premio finale. Tutto questo è Endine.
Carichi di informazioni, ed ormai esperti del posto avendolo scandagliato 2 volte in lungo ed in largo, arriviamo alle 7 di Sabato alla postazione 12. Prima doccia fredda… nonostante l’evidente cartello che impedisce l’accesso con le auto nel prato, proprio alla posta era parcheggiata una Audi: due romeni con canne a fondo avevano passato la notte in macchina! Il bello è che, nonostante noi avessimo la posta prenotata da 3 mesi, il regolamento gli avrebbe consentito di rimanere, auto a parte… uno scende, noi lo avvertiamo che stiano attenti a mettere lì la macchina; dice che se ne andranno la mattina stessa, e così per fortuna è stato.
Tranquillizzati, ci mettiamo a preparare la pastura, ed iniziamo a discutere su quali spots preparare;poi fuori il gommone, si va a scandagliare nuovamente: già fatto fino alla noia, ma qua e là ci sono aree molto piccole che è impossibile fissare con precisione in fase di esplorazione. Discutiamo un po’, poi decidiamo.
Si torna e si esce di nuovo, a calare la pastura intorno agli spots. Intanto il sole si è alzato ed inizia a far caldo, più che altro l’umidità comincia a farsi sentire, nonostante la leggera brezza.
Ad un tratto Nick vede che sulla posta è arrivata una famigliola, lui lei e due bambini; non abbiamo ancora messo giù i pods e quindi loro avrebbero diritto alla posta, essendo i primi occupanti. Siamo un pò preoccupati da tutta 'sta gente, anche se sicuramente fra un mese ci sarà molta più tranquillità. Scesi a terra andiamo dal capofamiglia che ha messo due cannette a fondo col campanellino proprio dove dovrebbe stare il nostro pod di destra; gli chiediamo se gentilmente può lasciarci il posto, è straniero anche se bambini e moglie parlano italiano fra loro. Contrariamente alle previsioni, lui ci accontenta, anche se un po’ perplesso… noi gli abbiamo lasciato il tavolo del pic nic. Una brava persona, meno male, non aveva nessun dovere di spostarsi… fosse stato meno ragionevole avremmo perso ore aspettando che se ne andasse, pur avendo prenotato. E due, e non era ancora ora di pranzo.
Adesso è ora di ripartirci gli spots. Chi pesca a sinistra, chi a destra? Propongo un pari e dispari, ma non risolvo l’impasse, alla fine mi decido e scelgo la destra. Si inizia a scaricare davvero le macchine, avanti e indietro sui 50 metri di prato fino alla posta; quando ci incrociamo ci scambiamo occhiate eloquenti, il sudore ci bagna come dei cavalli… che voglia di un bagno!
Appena i pods sono montati scegliamo gli inneschi, anche qui un bel discutere.
Pronti… via! Si esce di nuovo, dato che anche se non siamo molto in fuori gli spots abbastanza difficili da localizzare ci obbligano a calare dal gommone. Otto ha fatto un duro lavoro in questa sessione. Anche questa operazione è lunga e laboriosa.
Finalmente siamo in pesca…. Sono quasi le 3 del pomeriggio, 8 ore da quando siamo arrivati! Confermato che Endine non è posto per sessioni brevi, se ci fossimo fermati per 3-4 notti tutto questo lavoro avrebbe avuto un senso, ma con una sola notte davanti siamo perplessi… Sdraiati al’ombra sentiamo la stanchezza, tanto che non abbiamo nemmeno molta fame; si va con un panino e un caffè. E dobbiamo ancora montare le tende! Cerchiamo di fare una pennichella ma un gruppo di romeni (ancora) si installa sulla panchina dietro a noi e ce lo impedisce; intanto ci chiedono informazioni, non sono pescatori ma vorrebbero iniziare.
Intanto il cielo si rannuvola lentamente, penso alle previsioni che davano pioggia per la sera e temporali per il giorno dopo.
Verso le 6 ci decidiamo a montare le tende, affiancate davanti ai pods; sul davanti stendiamo un telone di riparo in caso di pioggia. Altro lavoro, e più tardi pioverà, non ne possiamo più! Ma siamo ben carichi, motivati, ci conosciamo bene e farsi compagnia riesce facile, venderemo cara la pelle…
Prima di cena decidiamo di dare un’occhiata agli inneschi; sono ok, e Nicola esce a ricalare negli stessi punti.
Intanto dietro di noi sul prato si è installata una brigata di… romeni (ma và!!), con bimbi mogli e fidanzate; come se niente fosse piantano 4 tende e si dedicano alla grigliata… ma non ci si doveva prenotare presso il comune per l’attendamento?
Mentre Nick sta tornando noto dei lampi nel cielo alle sue spalle, ancora molto lontani; arriverà un temporale, ma saremo già in tenda… invece passano nemmeno 5 minuti da quando Nick mi ha raggiunto sotto il telone, e si scatena la buriana all’improvviso! Dal nulla acqua a catinelle ed un vento che ci solleva il telone a mongolfiera, con il sottofondo di tuoni e lampi senza tregua… i primi momenti sono di panico, a turno uno tiene fermi i pali del telone e l’altro butta tutto in tenda, alla rinfusa, io penso alla terribile Endinera ed ho paura che anche le tende si sollevino. Mezz’ora passa così, attaccati ai pali del telone che sbatte come una vela, col temporale che lentamente rotola verso nord… i pods per fortuna sono al loro posto, ben ancorati, Otto è ben assicurato. l’Endinera arriva dalla parte opposta, dico a Nicola, ma con quella è meglio piantare tutto e darsela a gambe, immagina cosa deve’essere, se già con questo stavamo per farcela sotto…
Torna la calma, torniamo a verificare gli ancoraggi, togliamo il telone e ci prepariamo finalmente da mangiare: un buon risotto bollente ed innaffiato di parmigiano, seguito da salumi e formaggio in piadina. Parte la prima bottiglia di rosso ed arriva la seconda, un ottimo Barbaresco (grazie Diego). Anche i romeni sono venuti fuori dalle loro tendine, riprendono la grigliata, staranno a far casino fino alle 2. Il lago si stende placido davanti a noi, con le luci di Ranzanico sulla riva opposta che punteggiano l’acqua di riflessi; è davvero splendido. Finalmente la pace e la tranquillità, e noi ci immergiamo nei nostri discorsi, col vino che va, e va… i pods tacciono ormai da ore. A volte mi alzo per sgranchirmi e barcollo, sto benone ma il vino si fa sentire; se devo uscire ora in gommone per una partenza non garantisco, dico a Nicola.
Ad un tratto da dietro al monte sentiamo dei botti, sono fuochi d’artificio! Tentiamo di fotografarli e nel frattempo io mi avvicino alle tende dei romeni per fotografare anche quelle, non mi piacciono ‘ste cose, poi penserò a chi mandare la foto. Subito uno mi si avvicina, un po’ alticcio, “cosa tu fotografi??” “mah… i fuochi d’artificio” “Ah… allora bene”.
Come al solito non si guarda l’ora ma le palpebre si fanno pesanti e scivoliamo in tenda, ovviamente dopo aver messo tutto al riparo ed i tavolini a gambe all’aria. Ho il sacco a pelo invernale, un forno, ma stanco come sono mi addormento subito con la centralina appesa davanti al naso; mi sveglierò solo un paio di volte per bere un po’ d’acqua, e subito riaddormentarmi.
Nicola avverte un beep singolo dopo un pò, guarda attraverso l'apertura della tenda e vede che era sulla canna di sinistra, ma si riaddormenta.
Alle 2 lo sveglia di nuovo da una serie di beep decisi, si catapulta fuori e vede la luce sull'avvisatore di sinistra; si avvicina e vede lo swinger completamente calato, ma tutto si è fermato. Eppure era decisa... rimette tutto in tensione se ne torna a nanna.
Alle 3 passa ancora un temporale, stavolta ci viene risparmiato il vento; in tanti conosciamo il picchiettare delle gocce sulla tenda, che diventa sempre più forte e presto si trasforma in uno scroscio, ma c’è quella sensazione di essere al sicuro nel nostro riparo, avvolti nel sacco…
E’ ormai mattina, ma me ne accorgo solo perché sento un grido strozzato, “Mauro! Mauro!!...” Il primo pensiero è che Nicola voglia svegliarmi perché, come previsto, deve partire presto… ma no, no… salto fuori, sveglio in un attimo, e lo vedo, vedo il nostro sogno, una canna piegata sotto i colpi di una carpa e siamo a Endine!!! E’ quella tutta a sinistra, quella nello spot che Nick aveva trovato e scelto, lui ha intuito e “sente”, l’ho sempre detto, fosse stato per me sarebbe andata a finire da tutt'altra parte...
Subito in gommone, guadino alla mano, e via, verso di lei. Vai Otto, vai… Nick è attentissimo a non allentare la tensione ma nel contempo cerca di non forzare, il fatto è che lei è arrabbiatissima! Le arriviamo sopra, eccola… Nick non la perde di vista un attimo, io fermo il motore e faccio un paio di foto, nella prima mannaggia mi dimentico di disinserire il flash! Otto ruota lentamente sotto la tensione della canna, lei va di qua e di là, ho visto poche carpe così tenaci… ma pian piano si arrende… piano, attento… è a guadino!!! Pacche, mezzi abbracci, aspetta, festeggiamo dopo, ora bisogna portarla a riva. Non abbiamo il materassino per paura che lo spazio in gommone sia troppo poco, così la trasciniamo lentamente fino a riva, dentro al guadino. Eccoci… materassino subito sotto, foto, foto, foto, foto, porc…! La messa a fuoco, foto… Nick se la mangia con gli occhi, la sua regina di Endine, la prima… non abbiamo mai sudato tanto per prendere un pesce, scusateci!
Adesso è andata… e possiamo festeggiare. La tensione si scarica nel ripercorrere ogni più piccolo passaggio di questa cattura, e pian piano ci ricordiamo che è quasi ora di andare. Nicola deve essere a casa per pranzo, io potrei restare ma lui porta via il gommone e poi il tempo non promette bene. Iniziamo controvoglia a smontare, poi comincia a recuperare lui, le boilies hanno retto bene nonostante non siano mai state cambiate e non puzzano, il che vuol dire che non c’è fango da quelle parti. Smontiamo le tende, a tratti piove leggero; adesso tocca a me recuperare, inizio da quella a pop-up ma sento subito pesante, è un pezzo di legno, non dà colpi… ma cos’è ‘sta roba… una scardolona! Morta! Si era attaccata chissà quando ed è rimasta appesa lì… foto tipo Braccio di ferro, la risata finale.
E via via ce ne andiamo. Nick parte, io metto via lentamente, so che se mi fermo non vedrò altre partenze ma mi spiace comunque andarmene… poco prima di partire arrivano altri due romeni… siamo a Timisoara, non a Endine. Ma il pesce l’abbiamo preso noi. Anzi, l'ha preso il grande Nick.
Ecco… le nostre fatiche sono state premiate. Noi abbiamo lavorato duro, ma dobbiamo ringraziare Luca per il supporto che ci ha dato, e per gli ottimi consigli su tante cose.
Voi direte, quanto casino per un pesce. Sì, ma è Endine, è carpfishing del più tecnico, laborioso e difficile, ci perdonate, vero?
E adesso, via con i preparativi per fine mese… i tre moschettieri…. Gimme some rock, Endine!
Due mezze giornate a scandagliare, inizio Giugno e metà Agosto; ricerca continua di informazioni “buone”, occhi consumati su Internet, pagine e pagine di email fra noi tre. Solo due punti fermi: una pescata preliminare fatta da me e Nick, di cui sono qua a raccontarvi, e la vera battaglia, 4 notti dal 28 Settembre al 2 Ottobre, tutti e tre.
Beh, in sintesi: è stato carpfishing duro e completo, c’è stato di tutto: ore di preparazione, afa, sudore, rumeni dappertutto, battaglia col vento furioso, stanchezza, umidità, fatica… ma anche pace, serenità, coscienza di aver fatto bene, ed il premio finale. Tutto questo è Endine.
Carichi di informazioni, ed ormai esperti del posto avendolo scandagliato 2 volte in lungo ed in largo, arriviamo alle 7 di Sabato alla postazione 12. Prima doccia fredda… nonostante l’evidente cartello che impedisce l’accesso con le auto nel prato, proprio alla posta era parcheggiata una Audi: due romeni con canne a fondo avevano passato la notte in macchina! Il bello è che, nonostante noi avessimo la posta prenotata da 3 mesi, il regolamento gli avrebbe consentito di rimanere, auto a parte… uno scende, noi lo avvertiamo che stiano attenti a mettere lì la macchina; dice che se ne andranno la mattina stessa, e così per fortuna è stato.
Tranquillizzati, ci mettiamo a preparare la pastura, ed iniziamo a discutere su quali spots preparare;poi fuori il gommone, si va a scandagliare nuovamente: già fatto fino alla noia, ma qua e là ci sono aree molto piccole che è impossibile fissare con precisione in fase di esplorazione. Discutiamo un po’, poi decidiamo.
Si torna e si esce di nuovo, a calare la pastura intorno agli spots. Intanto il sole si è alzato ed inizia a far caldo, più che altro l’umidità comincia a farsi sentire, nonostante la leggera brezza.
Ad un tratto Nick vede che sulla posta è arrivata una famigliola, lui lei e due bambini; non abbiamo ancora messo giù i pods e quindi loro avrebbero diritto alla posta, essendo i primi occupanti. Siamo un pò preoccupati da tutta 'sta gente, anche se sicuramente fra un mese ci sarà molta più tranquillità. Scesi a terra andiamo dal capofamiglia che ha messo due cannette a fondo col campanellino proprio dove dovrebbe stare il nostro pod di destra; gli chiediamo se gentilmente può lasciarci il posto, è straniero anche se bambini e moglie parlano italiano fra loro. Contrariamente alle previsioni, lui ci accontenta, anche se un po’ perplesso… noi gli abbiamo lasciato il tavolo del pic nic. Una brava persona, meno male, non aveva nessun dovere di spostarsi… fosse stato meno ragionevole avremmo perso ore aspettando che se ne andasse, pur avendo prenotato. E due, e non era ancora ora di pranzo.
Adesso è ora di ripartirci gli spots. Chi pesca a sinistra, chi a destra? Propongo un pari e dispari, ma non risolvo l’impasse, alla fine mi decido e scelgo la destra. Si inizia a scaricare davvero le macchine, avanti e indietro sui 50 metri di prato fino alla posta; quando ci incrociamo ci scambiamo occhiate eloquenti, il sudore ci bagna come dei cavalli… che voglia di un bagno!
Appena i pods sono montati scegliamo gli inneschi, anche qui un bel discutere.
Pronti… via! Si esce di nuovo, dato che anche se non siamo molto in fuori gli spots abbastanza difficili da localizzare ci obbligano a calare dal gommone. Otto ha fatto un duro lavoro in questa sessione. Anche questa operazione è lunga e laboriosa.
Finalmente siamo in pesca…. Sono quasi le 3 del pomeriggio, 8 ore da quando siamo arrivati! Confermato che Endine non è posto per sessioni brevi, se ci fossimo fermati per 3-4 notti tutto questo lavoro avrebbe avuto un senso, ma con una sola notte davanti siamo perplessi… Sdraiati al’ombra sentiamo la stanchezza, tanto che non abbiamo nemmeno molta fame; si va con un panino e un caffè. E dobbiamo ancora montare le tende! Cerchiamo di fare una pennichella ma un gruppo di romeni (ancora) si installa sulla panchina dietro a noi e ce lo impedisce; intanto ci chiedono informazioni, non sono pescatori ma vorrebbero iniziare.
Intanto il cielo si rannuvola lentamente, penso alle previsioni che davano pioggia per la sera e temporali per il giorno dopo.
Verso le 6 ci decidiamo a montare le tende, affiancate davanti ai pods; sul davanti stendiamo un telone di riparo in caso di pioggia. Altro lavoro, e più tardi pioverà, non ne possiamo più! Ma siamo ben carichi, motivati, ci conosciamo bene e farsi compagnia riesce facile, venderemo cara la pelle…
Prima di cena decidiamo di dare un’occhiata agli inneschi; sono ok, e Nicola esce a ricalare negli stessi punti.
Intanto dietro di noi sul prato si è installata una brigata di… romeni (ma và!!), con bimbi mogli e fidanzate; come se niente fosse piantano 4 tende e si dedicano alla grigliata… ma non ci si doveva prenotare presso il comune per l’attendamento?
Mentre Nick sta tornando noto dei lampi nel cielo alle sue spalle, ancora molto lontani; arriverà un temporale, ma saremo già in tenda… invece passano nemmeno 5 minuti da quando Nick mi ha raggiunto sotto il telone, e si scatena la buriana all’improvviso! Dal nulla acqua a catinelle ed un vento che ci solleva il telone a mongolfiera, con il sottofondo di tuoni e lampi senza tregua… i primi momenti sono di panico, a turno uno tiene fermi i pali del telone e l’altro butta tutto in tenda, alla rinfusa, io penso alla terribile Endinera ed ho paura che anche le tende si sollevino. Mezz’ora passa così, attaccati ai pali del telone che sbatte come una vela, col temporale che lentamente rotola verso nord… i pods per fortuna sono al loro posto, ben ancorati, Otto è ben assicurato. l’Endinera arriva dalla parte opposta, dico a Nicola, ma con quella è meglio piantare tutto e darsela a gambe, immagina cosa deve’essere, se già con questo stavamo per farcela sotto…
Torna la calma, torniamo a verificare gli ancoraggi, togliamo il telone e ci prepariamo finalmente da mangiare: un buon risotto bollente ed innaffiato di parmigiano, seguito da salumi e formaggio in piadina. Parte la prima bottiglia di rosso ed arriva la seconda, un ottimo Barbaresco (grazie Diego). Anche i romeni sono venuti fuori dalle loro tendine, riprendono la grigliata, staranno a far casino fino alle 2. Il lago si stende placido davanti a noi, con le luci di Ranzanico sulla riva opposta che punteggiano l’acqua di riflessi; è davvero splendido. Finalmente la pace e la tranquillità, e noi ci immergiamo nei nostri discorsi, col vino che va, e va… i pods tacciono ormai da ore. A volte mi alzo per sgranchirmi e barcollo, sto benone ma il vino si fa sentire; se devo uscire ora in gommone per una partenza non garantisco, dico a Nicola.
Ad un tratto da dietro al monte sentiamo dei botti, sono fuochi d’artificio! Tentiamo di fotografarli e nel frattempo io mi avvicino alle tende dei romeni per fotografare anche quelle, non mi piacciono ‘ste cose, poi penserò a chi mandare la foto. Subito uno mi si avvicina, un po’ alticcio, “cosa tu fotografi??” “mah… i fuochi d’artificio” “Ah… allora bene”.
Come al solito non si guarda l’ora ma le palpebre si fanno pesanti e scivoliamo in tenda, ovviamente dopo aver messo tutto al riparo ed i tavolini a gambe all’aria. Ho il sacco a pelo invernale, un forno, ma stanco come sono mi addormento subito con la centralina appesa davanti al naso; mi sveglierò solo un paio di volte per bere un po’ d’acqua, e subito riaddormentarmi.
Nicola avverte un beep singolo dopo un pò, guarda attraverso l'apertura della tenda e vede che era sulla canna di sinistra, ma si riaddormenta.
Alle 2 lo sveglia di nuovo da una serie di beep decisi, si catapulta fuori e vede la luce sull'avvisatore di sinistra; si avvicina e vede lo swinger completamente calato, ma tutto si è fermato. Eppure era decisa... rimette tutto in tensione se ne torna a nanna.
Alle 3 passa ancora un temporale, stavolta ci viene risparmiato il vento; in tanti conosciamo il picchiettare delle gocce sulla tenda, che diventa sempre più forte e presto si trasforma in uno scroscio, ma c’è quella sensazione di essere al sicuro nel nostro riparo, avvolti nel sacco…
E’ ormai mattina, ma me ne accorgo solo perché sento un grido strozzato, “Mauro! Mauro!!...” Il primo pensiero è che Nicola voglia svegliarmi perché, come previsto, deve partire presto… ma no, no… salto fuori, sveglio in un attimo, e lo vedo, vedo il nostro sogno, una canna piegata sotto i colpi di una carpa e siamo a Endine!!! E’ quella tutta a sinistra, quella nello spot che Nick aveva trovato e scelto, lui ha intuito e “sente”, l’ho sempre detto, fosse stato per me sarebbe andata a finire da tutt'altra parte...
Subito in gommone, guadino alla mano, e via, verso di lei. Vai Otto, vai… Nick è attentissimo a non allentare la tensione ma nel contempo cerca di non forzare, il fatto è che lei è arrabbiatissima! Le arriviamo sopra, eccola… Nick non la perde di vista un attimo, io fermo il motore e faccio un paio di foto, nella prima mannaggia mi dimentico di disinserire il flash! Otto ruota lentamente sotto la tensione della canna, lei va di qua e di là, ho visto poche carpe così tenaci… ma pian piano si arrende… piano, attento… è a guadino!!! Pacche, mezzi abbracci, aspetta, festeggiamo dopo, ora bisogna portarla a riva. Non abbiamo il materassino per paura che lo spazio in gommone sia troppo poco, così la trasciniamo lentamente fino a riva, dentro al guadino. Eccoci… materassino subito sotto, foto, foto, foto, foto, porc…! La messa a fuoco, foto… Nick se la mangia con gli occhi, la sua regina di Endine, la prima… non abbiamo mai sudato tanto per prendere un pesce, scusateci!
Adesso è andata… e possiamo festeggiare. La tensione si scarica nel ripercorrere ogni più piccolo passaggio di questa cattura, e pian piano ci ricordiamo che è quasi ora di andare. Nicola deve essere a casa per pranzo, io potrei restare ma lui porta via il gommone e poi il tempo non promette bene. Iniziamo controvoglia a smontare, poi comincia a recuperare lui, le boilies hanno retto bene nonostante non siano mai state cambiate e non puzzano, il che vuol dire che non c’è fango da quelle parti. Smontiamo le tende, a tratti piove leggero; adesso tocca a me recuperare, inizio da quella a pop-up ma sento subito pesante, è un pezzo di legno, non dà colpi… ma cos’è ‘sta roba… una scardolona! Morta! Si era attaccata chissà quando ed è rimasta appesa lì… foto tipo Braccio di ferro, la risata finale.
E via via ce ne andiamo. Nick parte, io metto via lentamente, so che se mi fermo non vedrò altre partenze ma mi spiace comunque andarmene… poco prima di partire arrivano altri due romeni… siamo a Timisoara, non a Endine. Ma il pesce l’abbiamo preso noi. Anzi, l'ha preso il grande Nick.
Ecco… le nostre fatiche sono state premiate. Noi abbiamo lavorato duro, ma dobbiamo ringraziare Luca per il supporto che ci ha dato, e per gli ottimi consigli su tante cose.
Voi direte, quanto casino per un pesce. Sì, ma è Endine, è carpfishing del più tecnico, laborioso e difficile, ci perdonate, vero?
E adesso, via con i preparativi per fine mese… i tre moschettieri…. Gimme some rock, Endine!
Ultima modifica di Ritchie il 05/09/2011, 23:45, modificato 1 volta in totale.



nous sommes du soleil
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Re: Gimme some rock!
complimenti mauro!!!report davvero stupendo!!! e complimenti per la pescata!!basta un pesce anche di 2 kg per ripagare delle fatiche fatte!!come dici te:endine è endine!!!ed endine è la storia del carpfishing italiano!!!mi ricordo ancora il record di carpa regina di angelo perantomi,29,5kg settembre 1997!!!
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Re: Gimme some rock!
Complimentoni Mauro come al solito bellissimo report!! Siete una grande squadra!! 

- Ritchie
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Re: Gimme some rock!
grazie, Matteo... 'na roba simile mi avrebbe fatto prendere un infarto!!goldberg ha scritto:complimenti mauro!!!report davvero stupendo!!! e complimenti per la pescata!!basta un pesce anche di 2 kg per ripagare delle fatiche fatte!!come dici te:endine è endine!!!ed endine è la storia del carpfishing italiano!!!mi ricordo ancora il record di carpa regina di angelo perantomi,29,5kg settembre 1997!!!



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Re: Gimme some rock!
Ottimo report mauro,complimenti! fatica immane ma Endine fa parte di quei laghi dove il solo esserci è già di per se una grande vittoria...bravi!
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Re: Gimme some rock!
non poteva che andarvi bene..siete una grande squadra!!i tuoi racconti come sempre fanno vivere la sessione anche se stiamo a casa..colgo l'occasione per darti i complimenti per l'articolo che hai fatto su carp&catfishing..favoloso e incredibilmente reale....l'ho letto in piscina nel casino più totale e per 10 minuti mi sono proprio immerso nel racconto non sentendo più nemmeno una voce..sei un grande scrittore!!!!grande mauro e grande nicola..
adesso aspettiamo il grande report di fine settembre forza ragazzi!!









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Re: Gimme some rock!
bravissimi ragazzi... bellissimo racconto come al solito mauro... un narratore strepitoso... ottima anche la cosa che hai deciso di fotografare.. le tende abusive.. li ti devi inventare qualcosa.. non possono rompere i maroni le guardie sempre a noi carpisti se cali... 50 metri + in la del limite e permettere che ognuno faccia quel che vuole con il posto tenda.. o che metta una macchina li sulla posta.. non posso correre il rischio di farmi 270 km e trovare qualcuno che mi fa la notte abusiva... divento matto
bellissima carpa... il lavoro e la fatica paga sempre....raga...

bellissima carpa... il lavoro e la fatica paga sempre....raga...

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Re: Gimme some rock!
non ho letto bene il regolamento ma è possibile che se uno non si "attenda" si possa mettere dove voglia anche se la posta è prenotata?
a parte i dubbi e i regolamenti
Mauro e Nicola, gran bella sessione!!!!! 

a parte i dubbi e i regolamenti




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COMPLIMENTI, AVRA' SUI 7 KG.... (Aneste)
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Re: Gimme some rock!







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Fabio Scuri
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Re: Gimme some rock!
Bellissimo racconto e posto stupendo,
a tutto il gruppo e grande Ritchie,come sempre narratore professionale!!! 



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Re: Gimme some rock!
grande mauro come al solito la tua meticolosita' nell'espimere i fatti non ha eguali....veramente complimenti di cuore bravi ragazzi 

Rosso di sera,over 30 si spera....
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Re: Gimme some rock!
Complimenti... Io astice e alex332 siamo a endine da ieri pomeriggio alla postazione 2, ma per ora abbiamo preso solo tanta acqua... Speriamo in stanotte e domani...
- quatto48
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Re: Gimme some rock!











Commovente!
Non ho altro da aggiungere, le tue parole non potevano esprimere meglio la sessione che abbiamo vissuto!
Per capire il lavoro che abbiamo fatto posso dire che abbiamo esaurito una batteria da 90 Ah e una da 60 Ah tra scandagliare, pasturare, calare e recupero...
Sempre grande compagno, la carpa è stata presa insieme l'unica differenza è che la foto con la carpa l'ho fatta io...

Grazie a tutti per i complimenti!
Ed ora alcune foto...

La preparazione, lo studio dell'ambiente, l'attesa, la cattura, i compagni, il rispetto... Questo è CARPFISHING!
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Re: Gimme some rock!
grande narratore mauro.complimenti per il posto e per la cattura. 

- emanuel
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Re: Gimme some rock!
Siete meravigliosi il vostro sacrificio e stato ripagato con quella magnifica cattura! continuate cosi



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