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Piccola storia di una carpa che se la passa davvero male

Inviato: 05/06/2011, 15:16
da Paolo Cominelli
di MIMMO SAMMARTINO

Carpe diem. Anche se il giorno è triste. Mio nonno mi parlava di un posto in cui si viveva bene: chiare, fresche e dolci acque. Mi raccomandava solo di stare attenta all'amo e ai vermetti traditori usati come esca. Ora è diverso. E, nel posto delle belle acque, si avverte un cupo ristagno. Un dibattersi di squame per inspiegabili agonie. Ma dove può andare a ripararsi una carpa, come me, che vive in un invaso? C'è qualcuno che ha a cuore la nostra acqua e la nostra vita? A parte qualche benemerito (sovente messo all'indice) fuori di qui stanno tutti muti come un pesce. Più di un pesce. Ma a chi tocca difendere un territorio, la salubrità del suo ambiente e della vita che gli gira intorno? Una scrittrice parlava del «respiro» dell'universo che sta dentro alle cose. Che tiene tutto ciò che è vivo. Un «respiro» che appartiene a tutti e al quale tutti apparteniamo.

Se oggi, per realpolitik, lasciano morire le carpe, si può mai pensare di aver tutelato il bene comune? Se i pesci boccheggiano, se la vegetazione va in malora, se le acque imputridiscono, non si può dire certo che tutto è a posto. Non è col silenzio che si diventa più responsabili. Che si evitano allarmismi. Anche una testa di carpa come me fin qui ci arriva. Ignorando il danno, balbettando sulla individuazione delle responsabilità, si rischia solo, consapevoli o no, di farsi corresponsabili dello scempio.

La libertà e la dignità di un Paese si misurano soprattutto con la capacità di assicurare rispetto ai suoi figli più vulnerabili. I più indifesi. Pesci compresi. A meno che non si voglia sostenere, a dispetto dell’evidenza, che le carpe come me stiano crepando per gioco o perché non avevano di meglio da fare. La nostra sarebbe in tal caso una sorta di agonia per rappresaglia. Praticata contro i rassicuratori di professione. Tutto va per il meglio, dunque. D'altronde, in mezzo al chiasso di scarichi e trivelle, chi vuoi che possa sentire la voce flebile di una carpa del Pertusillo? Morior ergo sum.

Re: Piccola storia di una carpa che se la passa davvero male

Inviato: 05/06/2011, 20:46
da freccia77
parole molto belle e significative pero' le dovrebbero leggere chi sta in alto e' puo' fare davvero qualcosa per l'ambiente anche se noi nel nostro piccolo lo facciamo ogni giorno che stiamo a contatto con la natura

Re: Piccola storia di una carpa che se la passa davvero male

Inviato: 05/06/2011, 21:17
da diego.carpa
Si proprio belle parole,molto toccanti

Re: Piccola storia di una carpa che se la passa davvero male

Inviato: 05/06/2011, 21:33
da angelo
La libertà e la dignità di un Paese si misurano soprattutto con la capacità di assicurare rispetto ai suoi figli più vulnerabili. I più indifesi. Pesci compresi.
vedi Paolo , queste parole le dovrebbero leggere, o meglio capire chi dovrebbe gestire il tutto, cioè i nostri governanti (e loro subalterni)

Re: Piccola storia di una carpa che se la passa davvero male

Inviato: 08/06/2011, 22:11
da andrevale88
angelo ha scritto:
La libertà e la dignità di un Paese si misurano soprattutto con la capacità di assicurare rispetto ai suoi figli più vulnerabili. I più indifesi. Pesci compresi.
vedi Paolo , queste parole le dovrebbero leggere, o meglio capire chi dovrebbe gestire il tutto, cioè i nostri governanti (e loro subalterni)
purtroppo hai dipinto un quadro più vero di mille foto con over da sogno.. non posso che essere daccordo e straquotare angelo :sos: :sos: :sos:

Re: Piccola storia di una carpa che se la passa davvero male

Inviato: 15/03/2012, 16:08
da kingb91
quoto....solo che qua da noi si sa che regna il menefreghismo e il pressapochismo...