Self-made, maneggiare con cura
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Self-made, maneggiare con cura
Qui mi attirerò le antipatie di molti fra coloro che, comprensibilmente, concentrano i propri sforzi nel produrre mix self-made.
Perchè, qui lo dico e lo confermo, raggiungere buoni risultati col self-made è difficile, molto più difficile che diventare bravi cuochi, per esempio.
Un'idea delle complessità, assieme a qualche buon consiglio, la potete avere leggendo questo ormai vecchio ma sempre valido post
viewtopic.php?f=24&t=3680
dal quale si evince una delle pochissime regole universali: non esiste un mix valido per tutte le situazioni, e nemmeno per tutte le stagioni. Ci sono (pochi) mix che catturano sia in estate che in inverno ma se affrontaste le due stagioni cxon due buoni mix specifici potreste vedere risultati molto migliori. Se qualcuno è convinto di avere un mix che dia il 100% in tutte le stagioni venga qui a dircelo e corra a brevettarlo perchè ha scoperto la pietra filosofale.
Le migliori case produttrici di mix e boilies, essendo ovviamente interessate a vendere tutto l'anno, si sforzano di proporre prodotti "allround", ottenuti solo dopo anni di sperimentazioni che sono al di fuori della portata del 95% dei singoli carpisti, ed anche qui non si raggiungeranno mai i risultati di eccellenza possibili con mix specifici per quella data situazione (e pessimi in altre).
A chi si accinge a progettare un mix senza averne già una certa esperienza alle spalle mi sento di dare due consigli:
- fatevi aiutare da amici esperti e con esperienza consolidata (ma sul serio)
- oppure provate da soli, partendo dalle nozioni di base presenti in questo ed in altri forum, ma tenendo presente che il vostro mix andrà testato n volte prima di poterlo giudicare o poter decidere quali correzioni apportare. Per "n" intendo approssimativamente: almeno 10 sessioni di fila nei luoghi per cui il mix è stato progettato. Dato che molta gente non può pescare per più di 15, 20 o 30 volte in un anno, potrete ben capire che testare un mix porta via buona parte dell'anno, col rischio tutt'altro che minimo di inanellare cappotti senza riuscire a capire dove si sta sbagliando.
Considerazioni valide ovviamente in acqua libera, per i laghi a pago non mi pronuncio.
Dico questo perchè vedo troppi novizi buttarsi a capofitto nel progettare mix di cui spesso non sanno nemmeno descrivere le condizioni di utilizzo (ammesso che sia facile descriverle), così come vedo spesso risposte troppo rapide e determinate.
Io pesco una ventina di volte l'anno e solo per questo fatto rinuncio a progettare mix in prioprio. Però ho la fortuna di appoggiarmi ad amici che hanno conoscenze approfondite, o possono ricavarle di prima mano da testers, motivo per cui per ora grazie al loro aiuto rimango sul self-made.
Non fatevi illudere dal sogno di prendere un pesce con un mix creato con le vostre mani, spesso non si avvera e se si avvera è una soddisfazione effimera rispetto a quella di prendere un pesce perchè lo avete cercato e trovato nel posto e nel momento giusto; questa sì che è un'arte alla quale vale la pena di dedicarsi, a prescindere dal tempo che si ha a disposizione.
Aggiungo che troppa gente parte in quarta con mix che magari gli faranno prendere qualche carpa da esibire trionfalmente ma che alla fine recano ai pesci ed all'ambiente del fondale più danno che altro.
A meno che non abbiate una delle due possibilità descritte sopra, andate con delle buone ready, che spesso sono care solo all'apparenza, e vedrete che ci avrete guadagnato.
Perchè, qui lo dico e lo confermo, raggiungere buoni risultati col self-made è difficile, molto più difficile che diventare bravi cuochi, per esempio.
Un'idea delle complessità, assieme a qualche buon consiglio, la potete avere leggendo questo ormai vecchio ma sempre valido post
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dal quale si evince una delle pochissime regole universali: non esiste un mix valido per tutte le situazioni, e nemmeno per tutte le stagioni. Ci sono (pochi) mix che catturano sia in estate che in inverno ma se affrontaste le due stagioni cxon due buoni mix specifici potreste vedere risultati molto migliori. Se qualcuno è convinto di avere un mix che dia il 100% in tutte le stagioni venga qui a dircelo e corra a brevettarlo perchè ha scoperto la pietra filosofale.
Le migliori case produttrici di mix e boilies, essendo ovviamente interessate a vendere tutto l'anno, si sforzano di proporre prodotti "allround", ottenuti solo dopo anni di sperimentazioni che sono al di fuori della portata del 95% dei singoli carpisti, ed anche qui non si raggiungeranno mai i risultati di eccellenza possibili con mix specifici per quella data situazione (e pessimi in altre).
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- fatevi aiutare da amici esperti e con esperienza consolidata (ma sul serio)
- oppure provate da soli, partendo dalle nozioni di base presenti in questo ed in altri forum, ma tenendo presente che il vostro mix andrà testato n volte prima di poterlo giudicare o poter decidere quali correzioni apportare. Per "n" intendo approssimativamente: almeno 10 sessioni di fila nei luoghi per cui il mix è stato progettato. Dato che molta gente non può pescare per più di 15, 20 o 30 volte in un anno, potrete ben capire che testare un mix porta via buona parte dell'anno, col rischio tutt'altro che minimo di inanellare cappotti senza riuscire a capire dove si sta sbagliando.
Considerazioni valide ovviamente in acqua libera, per i laghi a pago non mi pronuncio.
Dico questo perchè vedo troppi novizi buttarsi a capofitto nel progettare mix di cui spesso non sanno nemmeno descrivere le condizioni di utilizzo (ammesso che sia facile descriverle), così come vedo spesso risposte troppo rapide e determinate.
Io pesco una ventina di volte l'anno e solo per questo fatto rinuncio a progettare mix in prioprio. Però ho la fortuna di appoggiarmi ad amici che hanno conoscenze approfondite, o possono ricavarle di prima mano da testers, motivo per cui per ora grazie al loro aiuto rimango sul self-made.
Non fatevi illudere dal sogno di prendere un pesce con un mix creato con le vostre mani, spesso non si avvera e se si avvera è una soddisfazione effimera rispetto a quella di prendere un pesce perchè lo avete cercato e trovato nel posto e nel momento giusto; questa sì che è un'arte alla quale vale la pena di dedicarsi, a prescindere dal tempo che si ha a disposizione.
Aggiungo che troppa gente parte in quarta con mix che magari gli faranno prendere qualche carpa da esibire trionfalmente ma che alla fine recano ai pesci ed all'ambiente del fondale più danno che altro.
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Re: Self-made, maneggiare con cura
mi tirerò il mondo contro ma ti dico la mia:
Mi sento di dire che concetto di mix perfetto c'e, ce l'ho pure io in testa e vivadio se riuscirò economicamente a venirne fuori cercherò di sperimentare cosa mi passa per la testa da 1 anno a questa parte e vedere se realmente ci ho beccato o no!
L'esperienza VERA è prendersi un e-book come ce ne sono in internet gratis e cercare di capire il pesce, le sue abitudini, il suo fabbisogno di nutrienti come digerisce e poi buttarsi in mezzo a farine e mix self. Non si ha voglia/tempo/interesse o addirittura ad alcuni fa anche ridere? si prende un mix ready. Punto.
Non dico tanto, bastano una decina di pagine e che uno sappia masticare un po l'inglese per saper qualcosina in più di tanti altri. L'ignoranza che pervade sta pesca è enorme, basta vedere le migliaia di ricette uguali senza un filo logico che vengono pubblicate ogni gg sui forum, o chi crede che il latte per vitelli sia latte o mette la purga o peggio ancora e non sa nemmeno cosa sta dando da mangiare al pesce.
adesso verrà fuori il putiferio

Mix che rendono in tutte le stagioni ci sono già e senza andare sulla luna. Tiro un nome a caso:Big fish ha sfornato un paio di anni fa un mix che ha a dir poco dell'eccezzionale, e ora sembrerebbe in procinto di sparar fuori l'ennesima bomba che per le conoscenze che ho e per l'idea che mi son fatto è forse anni luce avanti rispetto a mix di tutti gli altri concorrenti. Manco a dirlo che funziona tutto l'anno caldo o freddo che sia. Li poi sta al pescatore saperli usare e come ben sai in periodi come questo bisogna mettergliela davanti al naso la pallina e forse forse la prendi. Non bisogna far l'errore però di imputare un calo delle mangiate al solo mix, perchè si sa come si comporta una carpa con temperature del genere. E' la natura. nemmeno con palline da 100 euro riusciresti a farla muovere in certi casi.Ritchie ha scritto:dal quale si evince una delle pochissime regole universali: non esiste un mix valido per tutte le situazioni, e nemmeno per tutte le stagioni. Ci sono (pochi) mix che catturano sia in estate che in inverno ma se affrontaste le due stagioni con due buoni mix specifici potreste vedere risultati molto migliori. Se qualcuno è convinto di avere un mix che dia il 100% in tutte le stagioni venga qui a dircelo e corra a brevettarlo perchè ha scoperto la pietra filosofale.
Mi sento di dire che concetto di mix perfetto c'e, ce l'ho pure io in testa e vivadio se riuscirò economicamente a venirne fuori cercherò di sperimentare cosa mi passa per la testa da 1 anno a questa parte e vedere se realmente ci ho beccato o no!
mi spiace contraddirti ma "amici con esperienza" è molto vago. per paragone potrebbe esserlo uno che pesca da vent'anni con il solito mix fatto da semolati, come uno che ha provato tot farine con metodo e sa quale è il miglior utilizzo/resa/qta/stagionalità ecc. documentandosi sulle ripercussioni positive/negative sul pesce. Avrà + esperienza il 1 o il secondo?Ritchie ha scritto:A chi si accinge a progettare un mix senza averne già una certa esperienza alle spalle mi sento di dare due consigli:
- fatevi aiutare da amici esperti e con esperienza consolidata (ma sul serio)
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L'esperienza VERA è prendersi un e-book come ce ne sono in internet gratis e cercare di capire il pesce, le sue abitudini, il suo fabbisogno di nutrienti come digerisce e poi buttarsi in mezzo a farine e mix self. Non si ha voglia/tempo/interesse o addirittura ad alcuni fa anche ridere? si prende un mix ready. Punto.
Non dico tanto, bastano una decina di pagine e che uno sappia masticare un po l'inglese per saper qualcosina in più di tanti altri. L'ignoranza che pervade sta pesca è enorme, basta vedere le migliaia di ricette uguali senza un filo logico che vengono pubblicate ogni gg sui forum, o chi crede che il latte per vitelli sia latte o mette la purga o peggio ancora e non sa nemmeno cosa sta dando da mangiare al pesce.
concordoRitchie ha scritto: Considerazioni valide ovviamente in acqua libera, per i laghi a pago non mi pronuncio.
quoto in pienoRitchie ha scritto: Aggiungo che troppa gente parte in quarta con mix che magari gli faranno prendere qualche carpa da esibire trionfalmente ma che alla fine recano ai pesci ed all'ambiente del fondale più danno che altro.
A meno che non abbiate una delle due possibilità descritte sopra, andate con delle buone ready, che spesso sono care solo all'apparenza, e vedrete che ci avrete guadagnato.
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Re: Self-made, maneggiare con cura
ciandy ritchie parlava di mix self e non commerciali.
i veri grandi self maker nazionali hanno impastato per la prima volta 20 anni fa e non esisteva ne internet, ne forum, ne e-book.
Le conoscenze che restano nel dna a chi ha provato sul campo sono fondamentali perchè dettate da gioie e tante delusioni.
oggi c'è gente che a poco piu di 20anni pensa di sapere vita, morte e miracoli sulle esche da carpa.
Questo significa che la formazione è avvenuta in internet e non a pesca e neppure impastando e provando.
E' naturale che ci sia piu confusione, tante fonti alle quali attingere, mix self pubblicati qua e la molto validei che spesso vengono ignorati per la voglia di cambiare continuamente e correre dietro al nulla.
Di sicuro non torni piu indietro, questa è la situazione e cosi rimane.
i veri grandi self maker nazionali hanno impastato per la prima volta 20 anni fa e non esisteva ne internet, ne forum, ne e-book.
Le conoscenze che restano nel dna a chi ha provato sul campo sono fondamentali perchè dettate da gioie e tante delusioni.
oggi c'è gente che a poco piu di 20anni pensa di sapere vita, morte e miracoli sulle esche da carpa.
Questo significa che la formazione è avvenuta in internet e non a pesca e neppure impastando e provando.
E' naturale che ci sia piu confusione, tante fonti alle quali attingere, mix self pubblicati qua e la molto validei che spesso vengono ignorati per la voglia di cambiare continuamente e correre dietro al nulla.
Di sicuro non torni piu indietro, questa è la situazione e cosi rimane.
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Re: Self-made, maneggiare con cura
dico la mia:non è questione che ti tiri addosso antipatie mauro...io ti dico:non la penso ASSOLUTAMENTE come tè,però rispetto il tuo pensiero.io ti dico che con un birdfood,50/50,birdfish prendi tranquillamente tutto l'anno.provato e riprovato da me,conoscenti e amici che hanno carpe oltre i 30kg.penso inoltre che raggiungere BUONI-ECCELLENTI-OTTIMI RISULTATI con il self NON sia difficile!perchè credo che la semplicità paga molto!e infatti le carpe più grosse arrivano da mix semplici.fare esempi su un mix è difficile...perchè dovresti usarlo nelle stesse acque..se io uso un birdfish in fiume???io posso dire che mi rende bene tutto l'anno..o no? e tu cosa ne sai che magari il birdfish in lago non ti rende nemmeno un mese?dipende da DOVE si usa e se c'è PASTURAZIONE PREVENTIVA.poi mauro scrivi una frase per mè triste:non fatevi illudere dal sogno di prendere un pesce con mix creato con le vostre mani,spesso non si avvera ecc....MA COSA STAI DICENDO mauro??ma scherzi???ma non dire ste cose..che NON esistono.ne ho consigliati a carpisti inesperti di mix base e hanno preso carpe da 10-15-20kg....quindi...dai è....!la penso l'opposto di tè.ma proprio nord e sud.dò ragione a ciandy quando dice per i mix bigfish,e ti faccio un esempio stupido...ma il green fish mix prende pesci in inverno-primavera-estate-autunno con taglie tranquillamente sopra i 20kg!ovviamente in libera!non lho provato io,ma ce ne sono tante di persone che hanno spaccato le canne in tutte le stagioni con il green fish.altro punto fondamentale:tu puoi fare la boiles più buona del mondo,ma se non la metti NEL POSTO GIUSTO....hai ben poco da fare.e in più ci vuole costanza per vedere i risultati:se prendi 5-6-7 o+ cappotti filati devi riprovare..e NON smettere e pensare che la boiles sia malvagia,ma magari è anche DOVE la metti...o no?ragazzi:andate di self,andate con ottimi prodotti semplici e ben bilanciati e CREDETE IN QUELLO CHE FATE,mettete la boiles nel punto giusto e le carpe belle le prendete!se una persona NON crede a quello che fà perchè continua a pescare?mauro ma perchè pensi che non prenderai mai la carpa dei tuoi sogni con il self o che sarà una botta di chiappe..e allora perchè continui a farlo?
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Re: Self-made, maneggiare con cura
di grandi self maker ce ne possono essere anche oggi. anzi ce ne possono esser anche di migliori, il fatto che esista internet e menate varie può solo favorire un'informazione + accurata. ciò che una volta si imparava in venti anni oggi lo si può concentrare in qualche anno. Ti parlo di informazioni non di esperienza in pesca. quella te la devi fare. oggi c'e tanto materiale su cui basarsi solo che pochi hanno voglia di farlo.angler68 ha scritto:i veri grandi self maker nazionali hanno impastato per la prima volta 20 anni fa e non esisteva ne internet, ne forum, ne e-book.
tutte le ready sono nate da un'esigenza di farsi delle self, non il contrario.
Ultima modifica di ciandy il 18/01/2012, 16:50, modificato 1 volta in totale.
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Re: Self-made, maneggiare con cura
per una volta siamo d'accordogoldberg ha scritto:dico la mia:non è questione che ti tiri addosso antipatie mauro...io ti dico:non la penso ASSOLUTAMENTE come tè,però rispetto il tuo pensiero.io ti dico che con un birdfood,50/50,birdfish prendi tranquillamente tutto l'anno.provato e riprovato da me,conoscenti e amici che hanno carpe oltre i 30kg.penso inoltre che raggiungere BUONI-ECCELLENTI-OTTIMI RISULTATI con il self NON sia difficile!perchè credo che la semplicità paga molto!e infatti le carpe più grosse arrivano da mix semplici.fare esempi su un mix è difficile...perchè dovresti usarlo nelle stesse acque..se io uso un birdfish in fiume???io posso dire che mi rende bene tutto l'anno..o no? e tu cosa ne sai che magari il birdfish in lago non ti rende nemmeno un mese?dipende da DOVE si usa e se c'è PASTURAZIONE PREVENTIVA.poi mauro scrivi una frase per mè triste:non fatevi illudere dal sogno di prendere un pesce con mix creato con le vostre mani,spesso non si avvera ecc....MA COSA STAI DICENDO mauro??ma scherzi???ma non dire ste cose..che NON esistono.ne ho consigliati a carpisti inesperti di mix base e hanno preso carpe da 10-15-20kg....quindi...dai è....!la penso l'opposto di tè.ma proprio nord e sud.dò ragione a ciandy quando dice per i mix bigfish,e ti faccio un esempio stupido...ma il green fish mix prende pesci in inverno-primavera-estate-autunno con taglie tranquillamente sopra i 20kg!ovviamente in libera!non lho provato io,ma ce ne sono tante di persone che hanno spaccato le canne in tutte le stagioni con il green fish.altro punto fondamentale:tu puoi fare la boiles più buona del mondo,ma se non la metti NEL POSTO GIUSTO....hai ben poco da fare.e in più ci vuole costanza per vedere i risultati:se prendi 5-6-7 o+ cappotti filati devi riprovare..e NON smettere e pensare che la boiles sia malvagia,ma magari è anche DOVE la metti...o no?ragazzi:andate di self,andate con ottimi prodotti semplici e ben bilanciati e CREDETE IN QUELLO CHE FATE,mettete la boiles nel punto giusto e le carpe belle le prendete!se una persona NON crede a quello che fà perchè continua a pescare?mauro ma perchè pensi che non prenderai mai la carpa dei tuoi sogni con il self o che sarà una botta di chiappe..e allora perchè continui a farlo?

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Re: Self-made, maneggiare con cura
bel casino che ho combinato....
Ma resto della mia idea, fra poco vi spiegherò perchè.

Ma resto della mia idea, fra poco vi spiegherò perchè.



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Re: Self-made, maneggiare con cura
secondo me questa frase riassume il messaggio di RitchieRitchie ha scritto: ...
Dico questo perchè vedo troppi novizi buttarsi a capofitto nel progettare mix di cui spesso non sanno nemmeno descrivere le condizioni di utilizzo (ammesso che sia facile descriverle), così come vedo spesso risposte troppo rapide e determinate.
...
ed è per questo motivo che quoto Ciandy:
Premetto che pur esendomi DOCUMENTATO (non ho il tempo di sperimentare a dovere) su ingredienti, aromi, oli e prodotti alchemici vari, per motivi principalmente di tempo e siccome non sarei in grado di progettare un mix mio (ho provato ma decisamente non è il mio lavoro), faccio parte del gruppo che prende mix ready di qualità: soluzione che ho trovato come ottimo compromesso tra prezzo/prestazioni/resa/conservazione/spaziooccupato.ciandy ha scritto: ...
cercare di capire il pesce, le sue abitudini, il suo fabbisogno di nutrienti come digerisce e poi buttarsi in mezzo a farine e mix self. Non si ha voglia/tempo/interesse o addirittura ad alcuni fa anche ridere? si prende un mix ready
...
Apprezzo (e non poco) lo spirito di iniziativa del buttarsi nel self, ma secondo me è necessario studiare/documentarsi e sapere come interagiscono i vari ingredienti tra di loro e come lavorano (

Poi citando Goldberg:
mai parole furono più vere!goldberg ha scritto: ...
tu puoi fare la boiles più buona del mondo,ma se non la metti NEL POSTO GIUSTO....hai ben poco da fare.
...
concludo questa mia fin troppo lunga intromissione in questo argomento di cui non ho una preparazione adeguata dicendo che troppe volte leggo (su queste pagine e su altre) la solita domanda: voglio un mix che prenda tanto, grosso e vada bene sempre e ovunque. (

oppure vedo delle ricette più o meno casuali oppure ricette "classiche" modificate con ingredienti (spesso) altrettanto casuali.. (ricette che vengono prontamente discusse e corrette da utenti più esperti

e secondo me molta gente non sa nemmeno perchè le palline sono tonde e non a forma di ferro di cavallo.
Fabio Cassani









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Re: Self-made, maneggiare con cura
Ragazzi, avete detto tutto e niente, dalla mia poca esperienza nel self....direi che di mix in circolazione ce ne sono tanti, anzi troppi, ma qualcuno di questi mix sono realmente validi, come è pur vero che ci sono in commercio dei mix ready(tanti) che vanno veramente bene, d'altronde ,puoi avere la ready o la self migliore ma se non la cali nel posti giusto di pesce non se ne prende, piccolo o grosso che sia .
Certo il self al contrario di quello che sembra(impastare farine a caso) è molto impegnativo, sia nella ricerca degli ingredienti che nel tempo che ci si impiega nel produrle, mentre le ready sono più comode ed al tempo stesso efficaci e pratiche(vero Fabione
)
Certo il self al contrario di quello che sembra(impastare farine a caso) è molto impegnativo, sia nella ricerca degli ingredienti che nel tempo che ci si impiega nel produrle, mentre le ready sono più comode ed al tempo stesso efficaci e pratiche(vero Fabione





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Re: Self-made, maneggiare con cura
Bene, riprendiamo, a pancia piena si ragiona meglio...
Il senso del mio discorso era: se davvero vogliamo dare una mano a chi si avvicina al carpfishing (ed al carpfishing stesso) dobbiamo convincerlo che prima di porsi il problema del mix deve imparare a riconoscere un buono spot ed a presentare l'esca nel modo corretto.
Il mondo del carpfishing è pieno di gente che, pur con tutto l'entusiasmo e la voglia di imparare, non ha la minima idea di come affrontare questi aspetti fondamentali, eppure si butta a capofitto nel progettare mix di ogni tipo, senza rendersi conto che insegue una chimera.
I mix commerciali... ottimi, certo. Ma poi manca tutta la parte liquida, o vorreste sostenere che il miglior mix della Big Fish o della Nash o vattelapesca cattura sempre al meglio a prescindere da questa?
Ciandy: tu ritieni di riuscire prima o poi a formulare il mix perfetto cercando informazioni sul web (e contando sulla tua esperienza, certo). Quante volte vai a pescare in un anno? E quante volte in uno stesso posto, e con lo stesso mix? Sei in grado di usare il tuo mix progettato con tanta cura ed aspettative, così a lungo da trarne indicazioni definitive sul campo... penso proprio di no, per quanto tu faccia per convincermi.
Consigli se ne possono dare, certo, e chi lo vieta. A cominciare da come fare un mix che possa essere rullato... poi però arriva il bello, occorre che con quel mix il nostro amico prenda pesci e li prenda belli, se possibile, e ancora, che per prenderli non devasti i fondali ed i loro stomaci. E cosa facciamo noi? Gli diciamo di togliere 100 grammi di arachide e sostituirli con il biskò? E senza avere quasi sempre la minima idea di dove, come, quando lo userà... e senza sapere se quello è capace di studiarsi uno spot, farsi il terminale più adatto per quello spot ed in quel momento, presentarlo a dovere. Risultato: il nosto amico continuerà imperterrito nell'errore grave di arrovellarsi sul mix, prima che su ogni altra cosa.
PCF è un porto aperto a tutti e si discute di tutto, si accetta (quasi) tutto. Ma un tentativo per educare ad un carpfishing migliore si potrebbe farlo, non credete?

Il senso del mio discorso era: se davvero vogliamo dare una mano a chi si avvicina al carpfishing (ed al carpfishing stesso) dobbiamo convincerlo che prima di porsi il problema del mix deve imparare a riconoscere un buono spot ed a presentare l'esca nel modo corretto.
Il mondo del carpfishing è pieno di gente che, pur con tutto l'entusiasmo e la voglia di imparare, non ha la minima idea di come affrontare questi aspetti fondamentali, eppure si butta a capofitto nel progettare mix di ogni tipo, senza rendersi conto che insegue una chimera.
I mix commerciali... ottimi, certo. Ma poi manca tutta la parte liquida, o vorreste sostenere che il miglior mix della Big Fish o della Nash o vattelapesca cattura sempre al meglio a prescindere da questa?
Ciandy: tu ritieni di riuscire prima o poi a formulare il mix perfetto cercando informazioni sul web (e contando sulla tua esperienza, certo). Quante volte vai a pescare in un anno? E quante volte in uno stesso posto, e con lo stesso mix? Sei in grado di usare il tuo mix progettato con tanta cura ed aspettative, così a lungo da trarne indicazioni definitive sul campo... penso proprio di no, per quanto tu faccia per convincermi.
Consigli se ne possono dare, certo, e chi lo vieta. A cominciare da come fare un mix che possa essere rullato... poi però arriva il bello, occorre che con quel mix il nostro amico prenda pesci e li prenda belli, se possibile, e ancora, che per prenderli non devasti i fondali ed i loro stomaci. E cosa facciamo noi? Gli diciamo di togliere 100 grammi di arachide e sostituirli con il biskò? E senza avere quasi sempre la minima idea di dove, come, quando lo userà... e senza sapere se quello è capace di studiarsi uno spot, farsi il terminale più adatto per quello spot ed in quel momento, presentarlo a dovere. Risultato: il nosto amico continuerà imperterrito nell'errore grave di arrovellarsi sul mix, prima che su ogni altra cosa.
PCF è un porto aperto a tutti e si discute di tutto, si accetta (quasi) tutto. Ma un tentativo per educare ad un carpfishing migliore si potrebbe farlo, non credete?



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Re: Self-made, maneggiare con cura
esatto ritchie proprio cosi..se ad ogni mix postato (uguale agli altri 5000) c'è sempre qualcuno che dopo 5minuti glielo ha gia corretto in tutto e per tutto non si porterà mai la gente a ragionare o a provare.
Sfido chiunque a dire che di quelle correzioni se ne prenda davvero atto tutte le volte e che la gente poi non sia poco piu avanti a postarne un altro praticamente uguale a chiedere di modificarlo.
Mi dispiace ciandy ma non convinci nemmeno me sul fatto che impastare e provare sul campo sia la stessa cosa che farsi una cultura su internet.
Ti faccio un esempio molto pratico: gli ingegneri studiano e ne sanno a pacchi rispetto ai comuni mortali e nella loro cultura c'è quella di chiedersi sempre il perchè delle cose e trovare una spiegazione (hanno studiato tanto e sono bravi), ma finchè non vanno a lavorare e si incocciano poi contro i reali problemi sono spesso al pari di chi non ha avuto lo stesso percorso.
Il tempo (associato all'esperienza) aumenterà a dismisura il gap e la differenza potra essere notevole.
Parlate bene deimix commerciali, ma ricordatevi che a monte c'è sviluppo e ricerca per ottenere (al pari di una ready made) un'esca performante senza sapere: quando e dove sarà utilizzata, in che quantità, con quale competizione alimentare e piscatoria dovrà confrontarsi, ecc....
A questo punto mi sembra evidente che le performance dovranno sempre essere almeno vicine (se non superiori) alle aspettative, altrimenti verrà a meno l'attività imprenditoriale che sta dietro a tutto perchè la gente trombata una volta cambia prodotto.
A casa è ben piu difficile ottenere questo se non con tanta esperienza e tempo passato sulle sponde (e non su internet).
La voglia di ricerca e comprensione di un self maker è davvero grande e spesso va ben oltre agli eventuali risparmi (??) o agli eventuali successi e soddisfazioni.
Sfido chiunque a dire che di quelle correzioni se ne prenda davvero atto tutte le volte e che la gente poi non sia poco piu avanti a postarne un altro praticamente uguale a chiedere di modificarlo.
Mi dispiace ciandy ma non convinci nemmeno me sul fatto che impastare e provare sul campo sia la stessa cosa che farsi una cultura su internet.
Ti faccio un esempio molto pratico: gli ingegneri studiano e ne sanno a pacchi rispetto ai comuni mortali e nella loro cultura c'è quella di chiedersi sempre il perchè delle cose e trovare una spiegazione (hanno studiato tanto e sono bravi), ma finchè non vanno a lavorare e si incocciano poi contro i reali problemi sono spesso al pari di chi non ha avuto lo stesso percorso.
Il tempo (associato all'esperienza) aumenterà a dismisura il gap e la differenza potra essere notevole.
Parlate bene deimix commerciali, ma ricordatevi che a monte c'è sviluppo e ricerca per ottenere (al pari di una ready made) un'esca performante senza sapere: quando e dove sarà utilizzata, in che quantità, con quale competizione alimentare e piscatoria dovrà confrontarsi, ecc....
A questo punto mi sembra evidente che le performance dovranno sempre essere almeno vicine (se non superiori) alle aspettative, altrimenti verrà a meno l'attività imprenditoriale che sta dietro a tutto perchè la gente trombata una volta cambia prodotto.
A casa è ben piu difficile ottenere questo se non con tanta esperienza e tempo passato sulle sponde (e non su internet).
La voglia di ricerca e comprensione di un self maker è davvero grande e spesso va ben oltre agli eventuali risparmi (??) o agli eventuali successi e soddisfazioni.
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Re: Self-made, maneggiare con cura
Ritchie ha scritto:Bene, riprendiamo, a pancia piena si ragiona meglio...![]()
Il senso del mio discorso era: se davvero vogliamo dare una mano a chi si avvicina al carpfishing (ed al carpfishing stesso) dobbiamo convincerlo che prima di porsi il problema del mix deve imparare a riconoscere un buono spot ed a presentare l'esca nel modo corretto.
Il mondo del carpfishing è pieno di gente che, pur con tutto l'entusiasmo e la voglia di imparare, non ha la minima idea di come affrontare questi aspetti fondamentali, eppure si butta a capofitto nel progettare mix di ogni tipo, senza rendersi conto che insegue una chimera.
I mix commerciali... ottimi, certo. Ma poi manca tutta la parte liquida, o vorreste sostenere che il miglior mix della Big Fish o della Nash o vattelapesca cattura sempre al meglio a prescindere da questa?
Ciandy: tu ritieni di riuscire prima o poi a formulare il mix perfetto cercando informazioni sul web (e contando sulla tua esperienza, certo). Quante volte vai a pescare in un anno? E quante volte in uno stesso posto, e con lo stesso mix? Sei in grado di usare il tuo mix progettato con tanta cura ed aspettative, così a lungo da trarne indicazioni definitive sul campo... penso proprio di no, per quanto tu faccia per convincermi.
Consigli se ne possono dare, certo, e chi lo vieta. A cominciare da come fare un mix che possa essere rullato... poi però arriva il bello, occorre che con quel mix il nostro amico prenda pesci e li prenda belli, se possibile, e ancora, che per prenderli non devasti i fondali ed i loro stomaci. E cosa facciamo noi? Gli diciamo di togliere 100 grammi di arachide e sostituirli con il biskò? E senza avere quasi sempre la minima idea di dove, come, quando lo userà... e senza sapere se quello è capace di studiarsi uno spot, farsi il terminale più adatto per quello spot ed in quel momento, presentarlo a dovere. Risultato: il nosto amico continuerà imperterrito nell'errore grave di arrovellarsi sul mix, prima che su ogni altra cosa.
PCF è un porto aperto a tutti e si discute di tutto, si accetta (quasi) tutto. Ma un tentativo per educare ad un carpfishing migliore si potrebbe farlo, non credete?
scusami mauro,io alla mattina non faccio mai colazione..e quindi può darsi che ragiono male....,però non ho proprio capito il tuo discorso.traggo 2 righe del tuo scritto:i mix commerciali,ottimi certo..ma poi manca tutta la parte liquida o vorreste sostenere che il miglior mix bigfish ecc...catturi sempre al meglio a prescindere da questa(chi lo ha detto)?non riesco proprio a capire...abbiamo scoperto che valentino rossi fà bene le impennate?be si sapeva o no?è il succo del discorso che non capisco bene...
Ultima modifica di goldberg il 19/01/2012, 10:08, modificato 1 volta in totale.
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Re: Self-made, maneggiare con cura
Un altro esempio pratico (visto che si sta chiacchierando e non altro) puo essere questo :
"salve a tutti dovrei fare una sessione di una settimana sull Ebro in compagnia di un amico o sulla Drava sto cercando un mix self che possa andare bene.
In autunno lo vorrei provare anche a Curton o forse al Lac du Der.
potreste aiutarmi, tutti i consigli sono ben accetti, anche sulla dimensione da usare e il tipo di aroma da metterci.grazie"
avevo pensato a questo:
300 pastoncino
200 semolino
200 soya
200 pesce
100 r.r.
puo andare?
si pensa davvero che si possano ricevere tante risposte o correzzioni varie?
e se invece ci dovessero essere di che tipo saranno?
i bravi selfmaker che frequentano questi luoghi normalmente non scrivono su forum di pesca.
automaticamente sara piu difficile scaricare info e poterle girare.
A questo punto come la mettiamo?
sotto a chi tocca...a voi la palla.
"salve a tutti dovrei fare una sessione di una settimana sull Ebro in compagnia di un amico o sulla Drava sto cercando un mix self che possa andare bene.
In autunno lo vorrei provare anche a Curton o forse al Lac du Der.
potreste aiutarmi, tutti i consigli sono ben accetti, anche sulla dimensione da usare e il tipo di aroma da metterci.grazie"
avevo pensato a questo:
300 pastoncino
200 semolino
200 soya
200 pesce
100 r.r.
puo andare?
si pensa davvero che si possano ricevere tante risposte o correzzioni varie?
e se invece ci dovessero essere di che tipo saranno?
i bravi selfmaker che frequentano questi luoghi normalmente non scrivono su forum di pesca.
automaticamente sara piu difficile scaricare info e poterle girare.
A questo punto come la mettiamo?
sotto a chi tocca...a voi la palla.
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Re: Self-made, maneggiare con cura
angelo ha scritto:puoi avere la ready o la self migliore ma se non la cali nel posti giusto di pesce non se ne prende, piccolo o grosso che sia .
la stessa frase detta in due modi differenti.Ritchie ha scritto: Il senso del mio discorso era: se davvero vogliamo dare una mano a chi si avvicina al carpfishing (ed al carpfishing stesso) dobbiamo convincerlo che prima di porsi il problema del mix deve imparare a riconoscere un buono spot ed a presentare l'esca nel modo corretto.
infatti sarebbe importante anche motivare le modifiche fatte (e altrettanto importante che vengano lette e capite dal destinatario)angler68 ha scritto:esatto ritchie proprio cosi..se ad ogni mix postato (uguale agli altri 5000) c'è sempre qualcuno che dopo 5minuti glielo ha gia corretto in tutto e per tutto non si porterà mai la gente a ragionare o a provare.
Sfido chiunque a dire che di quelle correzioni se ne prenda davvero atto tutte le volte e che la gente poi non sia poco piu avanti a postarne un altro praticamente uguale a chiedere di modificarlo.
angler68 ha scritto:Mi dispiace ciandy ma non convinci nemmeno me sul fatto che impastare e provare sul campo sia la stessa cosa che farsi una cultura su internet.
Ti faccio un esempio molto pratico: gli ingegneri studiano e ne sanno a pacchi rispetto ai comuni mortali e nella loro cultura c'è quella di chiedersi sempre il perchè delle cose e trovare una spiegazione (hanno studiato tanto e sono bravi), ma finchè non vanno a lavorare e si incocciano poi contro i reali problemi sono spesso al pari di chi non ha avuto lo stesso percorso.
Il tempo (associato all'esperienza) aumenterà a dismisura il gap e la differenza potra essere notevole.




Infatti Ciandy non dice che basta bruciarsi gli occhi su internet e riempirsi di nozioni, dice invece (o almeno come lo interpreto io) che con le nozioni ricevute studiando è più semplice muoversi e impostare una base di partenza per un lavoro che sarà poi da testare sul campo e proprio grazie a queste prove capirne il funzionamento, capirne pregi e difetti e sapere dove mettere le mani per modificare e migliorare.
Dei mix commerciali se ne parla perchè (come giustamente dici) dietro c'è un mare di ricerca e sviluppo che non deve fare chi lo rulla. Quindi praticità e perchè no, risparmio. Poi, chi lo rulla dovrà (appunto e siamo daccapo) decidere dove e quando usarla, in che quantità ecc... nessuno ha mai detto che lanciando un'ottima ready (o selfrullata da ottimi mix ready) in mezzo all'autostrada ci prendi le carpe! (ma se prendi qualche cosa tira VERAMENTE come un camionangler68 ha scritto:Parlate bene deimix commerciali, ma ricordatevi che a monte c'è sviluppo e ricerca per ottenere (al pari di una ready made) un'esca performante senza sapere: quando e dove sarà utilizzata, in che quantità, con quale competizione alimentare e piscatoria dovrà confrontarsi, ecc....
A questo punto mi sembra evidente che le performance dovranno sempre essere almeno vicine (se non superiori) alle aspettative, altrimenti verrà a meno l'attività imprenditoriale che sta dietro a tutto perchè la gente trombata una volta cambia prodotto.
A casa è ben piu difficile ottenere questo se non con tanta esperienza e tempo passato sulle sponde (e non su internet).

Gente trombata dal prodotto?? mhh complicato definire il concetto, mi spiego: se lancio la mia esca ottima (e ripeto OTTIMA) in mezzo alla strada di prima... non prenderò mai nulla. e se non mi pongo il problema di come sto pescando allora mi sentirò trombato da tutti i prodotti esistenti sul commercio e vagherò inebetito da un marchio all'altro finche per puro culo non lancerò una pallina nel posto giusto e ci prendo un pesce. E qui sto tornando al concetto iniziale riportato quotando Mauro e Angelo all'inizio di questo messaggio. Ciò che ci "tromba" e che frega il novello carpista è l'informazione errata (riportata su tante riviste, forum, chiacchere, libri ecc..)che è la sola esca a fare differenza.
Cosa su cui non sono daccordo sono i tuoi attacchi all'informazione appresa da internet.
chiaro che la teoria è diversa dalla pratica, ma la teoria (mi ripeto) aiuta a velocizzare il processo di apprendimento (perchè già percorso e tramandato da altri prima di noi) e a non commettere errori a volte basilari. Poi noi stessi "tramanderemo" le nostre esperienze a chi chiede consiglio o aiuto.
Se così non fosse e si dovesse fare tutto solo con la pratica (come dici tu), allora non avremmo l'hair rig, le esche saremmo alla polenta indurita e vanigliata, ecc...
Chiaramente non voglio assolutamente offendere ma da come sono scritte certe parti dell'intervento sembra che tutto quanto scritto su internet (e di rimando libri e riviste) sia da dimenticare per lasciare spazio alle sole prove sul campo quando invece le cose dovrebbero andare assieme.
Hai ragione e concordo a pieno!angler68 ha scritto:La voglia di ricerca e comprensione di un self maker è davvero grande e spesso va ben oltre agli eventuali risparmi (??) o agli eventuali successi e soddisfazioni.
ora mi sta pressando il lavoro e devo andare.
Fabio Cassani









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Re: Self-made, maneggiare con cura
no io non attacco internet perchè ci imparo qualcosa ogni giorno.
ma tra il dire (scrivere) e il fare (pescare) c'è sempre in mezzo uno specchio d'acqua (mare)
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