Un pò di storia dei mix
- Ritchie
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Un pò di storia dei mix
Vi allego qui sotto un articolo che ho tratto dalla rivista 2il pescatore Trentino" del Marzo 2008.
A mio parere ripercorre in modo semplice e chiaro la genesi dei moderni mix, a partire dalle motivazioni che hanno spinto i maestri inglesi a crearli.
Dato il gran casino che 8ovviamente) si fa quando si toccano certi argomenti, penso che un pò di cultura non faccia male; aiuta anche a capire dove stanno le ragioni della ricerca di mix sempre più perfezionati, alle volte al limite del paranoico.
Buona lettura!
A mio parere ripercorre in modo semplice e chiaro la genesi dei moderni mix, a partire dalle motivazioni che hanno spinto i maestri inglesi a crearli.
Dato il gran casino che 8ovviamente) si fa quando si toccano certi argomenti, penso che un pò di cultura non faccia male; aiuta anche a capire dove stanno le ragioni della ricerca di mix sempre più perfezionati, alle volte al limite del paranoico.
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Re: Un pò di storia dei mix
Sarei interessato a leggerlo ma.....non mi apre il formato dell'allegato!
non è che potresti cambiarlo?????

non è che potresti cambiarlo?????

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Re: Un pò di storia dei mix
ieri non sapevi cosa significasse hnv e oggi sai gia quasi tutto.... 

- Ritchie
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Re: Un pò di storia dei mix
eh, cala trinchetto, ce ne vuole.... diciamo che mi hai stimolatoangler68 ha scritto:ieri non sapevi cosa significasse hnv e oggi sai gia quasi tutto....




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Re: Un pò di storia dei mix
L'allegato è in Open Office. Adesso con l'aiuto del boss vedremo di convertirlo in Wordenrico_orvieto ha scritto:Sarei interessato a leggerlo ma.....non mi apre il formato dell'allegato!![]()
non è che potresti cambiarlo?????



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Re: Un pò di storia dei mix
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Re: Un pò di storia dei mix
Interessante davvero...così nacque il carp fishing. Però io tempo fa ho parlato con un signore sulla settantina, pescatore famosissimo dalle mie parti che pratica oggi anche il carp fishing così come lo conosciamo, che mi ha raccontato che circa quaranta anni fa, sul Canal Bianco nella zona del rodigino, lui e suoi amici calavano le esche e la pastura con la barca, facevano le notti e prendevano carpe sopra i 15 kg...pur non utilizzando l'hair rig, utilizzavano sfarinati crudi (la classica "polenta") e granaglie cotte e lui, almeno così mi ha detto, le carpe le rilasciava...
Quindi io non beatificherei sempre e solo questi inglesi, l'utilizzo di esche a base di sfarinati nella pesca della carpa ha una storia di almeno mezzo secolo qui nelle zone a ridosso del Po, la vera rivoluzione portata dagli inglesi è stata la cottura e l'utilizzo dell'hair rig, ma anche qui le "big" si prendevano già da un bel po'...certo è che per fortuna l'evoluzione ha portato anche una maggiore consapevolezza nel rispetto dell'ambiente e della carpa, sperando che questo diventi sempre più uno degli obiettivi principali di ognuno di noi!
Quindi io non beatificherei sempre e solo questi inglesi, l'utilizzo di esche a base di sfarinati nella pesca della carpa ha una storia di almeno mezzo secolo qui nelle zone a ridosso del Po, la vera rivoluzione portata dagli inglesi è stata la cottura e l'utilizzo dell'hair rig, ma anche qui le "big" si prendevano già da un bel po'...certo è che per fortuna l'evoluzione ha portato anche una maggiore consapevolezza nel rispetto dell'ambiente e della carpa, sperando che questo diventi sempre più uno degli obiettivi principali di ognuno di noi!
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Re: Un pò di storia dei mix
Certo, hai ragione.... già decenni fa anche qui da noi c'era chi pescava la carpa con sistemi non convenzionali, che in molti aspetti si avvicinavano al carpfishing di oggi.maver84 ha scritto:Interessante davvero...così nacque il carp fishing. Però io tempo fa ho parlato con un signore sulla settantina, pescatore famosissimo dalle mie parti che pratica oggi anche il carp fishing così come lo conosciamo, che mi ha raccontato che circa quaranta anni fa, sul Canal Bianco nella zona del rodigino, lui e suoi amici calavano le esche e la pastura con la barca, facevano le notti e prendevano carpe sopra i 15 kg...pur non utilizzando l'hair rig, utilizzavano sfarinati crudi (la classica "polenta") e granaglie cotte e lui, almeno così mi ha detto, le carpe le rilasciava...
Quindi io non beatificherei sempre e solo questi inglesi, l'utilizzo di esche a base di sfarinati nella pesca della carpa ha una storia di almeno mezzo secolo qui nelle zone a ridosso del Po, la vera rivoluzione portata dagli inglesi è stata la cottura e l'utilizzo dell'hair rig, ma anche qui le "big" si prendevano già da un bel po'...certo è che per fortuna l'evoluzione ha portato anche una maggiore consapevolezza nel rispetto dell'ambiente e della carpa, sperando che questo diventi sempre più uno degli obiettivi principali di ognuno di noi!
Ma erano casi limitati a pochi fortunati che potevano sfruttare situazioni particolari: disponibilità di acque molto vicine e da pasturare comodamente, utilizzo della barca... quello che i moderni mix ed il moderno concetto di boilie ha portato di nuovo, secondo me, è (fra altre cose) la possibilità per tutti di sfruttare esche di qualità e studiate in modo specifico, comode da reperire e da usare come pastura e come esca. A questo punto sono arrivati gli inglesi, di gran lunga per primi, con le intuizioni che hai citato.
Devo dire che, dopo averli ignorati per molto tempo, mi sto interessando agli inglesi come inventori del moderno carpfishing; sarà anche vero che pescano in acque e situazioni molto diverse dalle nostre (ma è proprio vero?), comunque se non altro per rispetto vedrò di ricavare qualche spunto da loro.



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Re: Un pò di storia dei mix
Bhè ovviamente qui in Italia (ma anche in altre parti d'Europa) vi sono alcune situazioni di pesca abbastanza diverse dalla Gran Bretagna e quindi ci siamo (anzi, ci stiamo) adattando a sviluppare nuove tecniche e varianti per affrontare ad esempio i grandi bacini idroelettrici (vedi Brasimone qui da noi ad esempio, o Vogrsckek in Slovenia..) dove troviamo spesso situazioni di enormi specchi d'acqua che arrivano a profondità notevoli e fondali molto discontinui oppure i grandi fiumi come il Po dove spesso ci dobbiamo reinventare la tecnica usando sassi a perdere e terminali molto più rigidi e semplificati...il carpfishing classico lo vedo molto applicabile in situazioni tipo cave o laghi naturali, con profondità scarsa e ostacoli, ma anche grandi canali a corrente medio-lenta (vedi Ostellato..), luoghi simili a quelli che, in Inghilterra, hanno dato i natali al carpfishing...ottima cosa studiare i metodi dei grandi maestri inglesi, le cui ricette classiche sono la base della maggior parte dei mix utilizzati nelle nostre boiles, però darei grande risalto anche all'inventiva nostrana e alla capacità di riuscire a creare mix e terminali vincenti nei più svariati spot!
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