Noto anche come “carrier mix” ovvero “trasportatore”, deve la sua fama alla capacità di veicolare nell’ambiente esterno segnali chimici che ingannano il pesce facendogli credere che ciò che noi gli offriamo sia un elemento nutritivo e gustoso!
Grazie a queste caratteristiche, attrattività e semplicità, è diventato il re dei mix riguardo alla velocità di entrata in pesca. Viene accettato immediatamente in qualsiasi acqua lo andiamo ad usare a patto sia composto con metodo. Non è così facile replicare un buon 50/50 commerciale ed il segreto sta nella qualità delle farine che andremo ad usare al suo interno e alla perfetta bilanciatura tra ingredienti leganti ed ingredienti di gusto che creano un connubio vincente adatto a pescate rapaci.
Data la sua estrema semplicità e nutritività medio-bassa sarà un mix il cui uso, salvo particolari condizioni delle acque in cui lo andremo a gettare, è consigliato per pescate veloci, con pasturazioni anche massicce ma sempre focalizzate nel medio-breve periodo, oltre il quale il pesce, capito il tranello, non risponderà in parte o del tutto alle pasturazioni che andremo ad effettuare. Nel medio lungo periodo è quindi consigliabile sostituirlo con mix più complessi quali, birdfood, birdfish e fishmeal.
Qui di seguito è riportata la ricetta originale BIG FISH del mix 50/50 che verrà spiegata passo passo cercando di non lasciare alcun dubbio ai neofiti che si accingono a creare per le prime volte le loro boiles :
35% Semolino precotto
25% Soia tostata deamarizzata
20% TTX o fioccato rimacinato
13% Latte in polvere
07% Caseina rennet
• Semolino: ingrediente usato ed abusato fin dagli albori del carpfishing. Nel mix in questione funge da base legante con un indice di assorbimento dei liquidi (acqua) medio basso che va a bilanciare l’igroscopicità maggiore della farina di soia. Cosa importantissima è che deve essere precotto. Come detto in mille salse la carpa stenta a digerire gli amidi, peggio ancora se solo parzialmente cotti. La cottura media di una boile di 20 mm si attesta su 4-5 minuti, a vapore, mentre quella di cottura del semolino su almeno il doppio! E’ facile intuire che daremmo al pesce un alimento per la maggior parte crudo con conseguente rifiuto dello stesso a cibarsene già in tempi medio brevi.
• Soia: funzione importantissima è quella di portare un minimo di nutritività al mix. E’ una delle poche farine vegetali egregiamente bilanciata dal punto di vista nutrizionale, con un tasso proteico medio-elevato, ricca di grassi perlopiù polinsaturi, lecitine e con un buon gusto nocciolato. La farina in questione deve essere della miglior qualità possibile, non quella per bestiame, rigorosamente tostata e deamarizzata pena il rifiuto da parte del pesce dell’esca in tempi molto brevi. La soia cruda presenta fattori antinutrizionali che inibiscono l’enzima tripsina che è uno dei maggiori responsabili della digestione delle proteine.
• TTX: farina ricavata dal mais sottoposto a precesso di precottura con relativa estrazione a caldo degli olii, processo che conferisce alla farina stessa un ottimo gusto tendente al biscottato. In alternativa è possibile usare il più economico fioccato di mais sottoposto anch’esso a precottura anche se con un gusto meno marcato. Uno dei segreti per ottenere un ottimo 50/50 sta proprio nell’uso di queste due farine che da un gusto dolce e biscottato al mix!
• Latte e caseina: Sono la parte forse più fondamentale dell’intero mix. Senza di esse la boiles non riuscirebbe a scambiare con l’esterno in maniera graduale sia le componenti che andremo inserire nella parte liquida sia gli zuccheri semplici naturalmente contenuti nelle farine tostate. La meccanica della boile sarebbe falsata ed il segnale chimico che uscirebbe sarebbe troppo intenso e troppo limitato. La pallina si scaricherebbe in un tempo troppo breve creando un effetto repulsivo nei confronti del pesce nelle prime ore di immersione e diventando subito dopo “inefficace” in quanto già completamente inzuppata d’acqua. L’altro rischio è che le boiles dopo breve tempo esplodino e si sciolgano, come le ball pellet, per un assorbimento troppo veloce dell’acqua dato dalla gran quantità di farine vegetali presenti nel mix. Una variante più economica del mix prevede l’utilizzo di un 20% di latte spray, meglio se scremato, al posto delle sopracitate percentuali. Il mix perderebbe un minimo di nutritività ma manterrebbe comunque una discreta elasticità e regolare capacità di assorbimento data dalle proteine seriche presenti in buona percentuale nel suddetto prodotto.
• Parte liquida: il mix in questione è stato ormai rollato con tutti gli aromi presenti sul mercato e con la stragrande maggioranza di essi ha avuto successo. I migliori gusti, a mio modo di vedere, sono quelli dolci sia fruttati, tuttifrutti che ha fatto la soria, fragola, banana, sia cremosi, crema, cioccolato, scopex ecc. Il dosaggio giusto dipende da molti fattori, tra cui la pressione di pesca, qualità degli aromi e comunque per parere personale deve essere a livelli medio alti per creare maggiore attrattività possibile. Per la parte aminocidica vale lo stesso discorso, una quantità medio alta che va a colmare le lacune strutturali del mix, composto per la quasi totalità da farine vegetali, creando una scia attrattiva che sia un’inequivocabile segnale della presenza di buon cibo per il pesce. Il dolcificante lo attesto su livelli medio bassi in quanto il mix stesso non presenta farine con retrogusto amaro o forte come nei fishmeal o birdfish.
Sperando di non essermi dilungato troppo in spiegazioni strane invito tutte le nuove leve a cimentarsi ed allenarsi con ricette come questa già usate da anni con centinaia di catture e prove alle spalle prima di lanciarsi in esperimenti strani onde evitare di fare errori grossolani o di inventare ricette con ingredienti a caso, che portano più perdite di tempo e pazienza che vantaggi.
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