Odorato ed aromi
- Ritchie
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Odorato ed aromi
Vedo e sento spesso carpisti sorpresi dal fatto che un magari costosissimo aroma non produce effetti sensibili sul loro odorato, cosa della quale restano molto delusi.
E' bene chiarire una cosa: che gli aromi in commercio, almeno quelli di buone marche, sono fatti per funzionare nei confronti dell'odorato dei pesci, non del nostro.
Il funzionamento dell'odorato umano e di quello della carpa sono due cose completamente diverse, per il semplice fatto che per noi l'odore si diffonde nell'aria, per la carpa viene invece veicolato nell'acqua.
Inoltre, noi non usiamo, o non usiamo più, l'odorato come mezzo per la ricerca del cibo, cosa che invece la carpa fa abitualmente.
Ne consegue che il senso dell'odorato nella carpa (come in tutti i pesci ed in quasi tutti gli animali) è n volte più sviluppato che in noi umani.
La carpa è fornita di molti mezzi per avvertire gli aromi dispersi nell'acqua:
- le fossette ai lati del muso. Sono due per lato, una anteriore, più marcata, ed una posteriore, fra di loro comunicanti. Nel canale fra le due fossette sono presenti delle ciglia, sorta di peli sensibili. Quando la carpa si sposta, il flusso dell'acqua fra le fossette è sufficiente a sollecitare le terminazioni nervose collocate nel canale fra le fossette; quando è ferma, le ciglia si muovono provocando un sia pur minimo flusso di acqua, un pò come facciamo noi quando "sniffiamo"
- terminazioni nervose poste nei barbigli; la carpa le usa in prossimità della fonte dell'aroma, per ricavarne conferma
- terminazioni nervose poste nelel labbra, in particolare nel labbro superiore; come sopra, inoltre permettono alla carpa di continuare a percepire l'aroma nel momento in cui inizia ad ingerire il cibo, abbinando il senso dell'olfatto con quello del gusto
- altre terminazioni sparse lungo i fianchi e protette dal muco.
Quindi, di "nasi" la carpa ne ha davvero tanti. Conseguenze: è in grado di avvertire senza difficoltà aromi anche molto tenui, oltre al cambiamento locale nel ph dell'acqua che essi possono provocare; per contro, viene messa in allarme o infastidita da aromi che a noi paiono normali, ma in realtà risultano piuttosto "carichi" al suo odorato.
Questo porta a ritenere che, in determinati casi, non serva aggiungere aromi liquidi (essenze o flavours, detti anche flowers) al mix; gli aromi della parte secca potrebbero bastare ad essere recepiti dalla carpa. Questo è vero, ma sono anche vere tre cose:
- che la "gamma" di aromi che è possiible coprire con le sole farine è molto minore rispetto alle quasi infinite possibilità offerte dagli aromi liquidi
- che gli aromi liquidi hanno anche un ruolo nel solleticare il gusto del pesce, non solo l'odorato; per esempio come contrasto fra un gusto dolce delle farine ed uno speziato degli aromi, o viceversa, le combinazioni sono molte
- che spesso gli aromi propri delle farine si perdono dopo varie ore di immersione, mancano cioè di persistenza, oppure vengono presto coperti dagli odori del fondale (tipico caso in presenza di fango e con acqua a temperature estive).
Conclusione: se vi pare che un aroma prodotto da una Casa famosa, e pagato a caro prezzo, non funzioni al vostro naso, non fateci caso e continuate a dargli fiducia, non è stato creato per voi.
E' bene chiarire una cosa: che gli aromi in commercio, almeno quelli di buone marche, sono fatti per funzionare nei confronti dell'odorato dei pesci, non del nostro.
Il funzionamento dell'odorato umano e di quello della carpa sono due cose completamente diverse, per il semplice fatto che per noi l'odore si diffonde nell'aria, per la carpa viene invece veicolato nell'acqua.
Inoltre, noi non usiamo, o non usiamo più, l'odorato come mezzo per la ricerca del cibo, cosa che invece la carpa fa abitualmente.
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Quindi, di "nasi" la carpa ne ha davvero tanti. Conseguenze: è in grado di avvertire senza difficoltà aromi anche molto tenui, oltre al cambiamento locale nel ph dell'acqua che essi possono provocare; per contro, viene messa in allarme o infastidita da aromi che a noi paiono normali, ma in realtà risultano piuttosto "carichi" al suo odorato.
Questo porta a ritenere che, in determinati casi, non serva aggiungere aromi liquidi (essenze o flavours, detti anche flowers) al mix; gli aromi della parte secca potrebbero bastare ad essere recepiti dalla carpa. Questo è vero, ma sono anche vere tre cose:
- che la "gamma" di aromi che è possiible coprire con le sole farine è molto minore rispetto alle quasi infinite possibilità offerte dagli aromi liquidi
- che gli aromi liquidi hanno anche un ruolo nel solleticare il gusto del pesce, non solo l'odorato; per esempio come contrasto fra un gusto dolce delle farine ed uno speziato degli aromi, o viceversa, le combinazioni sono molte
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Re: Odorato ed aromi
gran bella spiegazione, il problema sorge quando poi anche dopo avergli dato fiducia non si cattura
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Re: Odorato ed aromi
meglio di così non potevi fareRitchie ha scritto:Vedo e sento spesso carpisti sorpresi dal fatto che un magari costosissimo aroma non produce effetti sensibili sul loro odorato, cosa della quale restano molto delusi.
E' bene chiarire una cosa: che gli aromi in commercio, almeno quelli di buone marche, sono fatti per funzionare nei confronti dell'odorato dei pesci, non del nostro.
Il funzionamento dell'odorato umano e di quello della carpa sono due cose completamente diverse, per il semplice fatto che per noi l'odore si diffonde nell'aria, per la carpa viene invece veicolato nell'acqua.
Inoltre, noi non usiamo, o non usiamo più, l'odorato come mezzo per la ricerca del cibo, cosa che invece la carpa fa abitualmente.
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La carpa è fornita di molti mezzi per avvertire gli aromi dispersi nell'acqua:
- le fossette ai lati del muso. Sono due per lato, una anteriore, più marcata, ed una posteriore, fra di loro comunicanti. Nel canale fra le due fossette sono presenti delle ciglia, sorta di peli sensibili. Quando la carpa si sposta, il flusso dell'acqua fra le fossette è sufficiente a sollecitare le terminazioni nervose collocate nel canale fra le fossette; quando è ferma, le ciglia si muovono provocando un sia pur minimo flusso di acqua, un pò come facciamo noi quando "sniffiamo"
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Quindi, di "nasi" la carpa ne ha davvero tanti. Conseguenze: è in grado di avvertire senza difficoltà aromi anche molto tenui, oltre al cambiamento locale nel ph dell'acqua che essi possono provocare; per contro, viene messa in allarme o infastidita da aromi che a noi paiono normali, ma in realtà risultano piuttosto "carichi" al suo odorato.
Questo porta a ritenere che, in determinati casi, non serva aggiungere aromi liquidi (essenze o flavours, detti anche flowers) al mix; gli aromi della parte secca potrebbero bastare ad essere recepiti dalla carpa. Questo è vero, ma sono anche vere tre cose:
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Conclusione: se vi pare che un aroma prodotto da una Casa famosa, e pagato a caro prezzo, non funzioni al vostro naso, non fateci caso e continuate a dargli fiducia, non è stato creato per voi.
certo, non si cattura se cali dove non c'è pesceMaste ha scritto: gran bella spiegazione, il problema sorge quando poi anche dopo avergli dato fiducia non si cattura
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Re: Odorato ed aromi
In fiera a Ferrara si è tenuta una conferenza tenuta dal Dot.Prof. Armando Piccinini che trattava appunto questo argomento, come le carpe percepiscono odori e sapori.
La conferenza è stata interessantissima...il professore ha portato prove scentifiche e molteplici test sull'argomento...non sono in grado di riassumervela inquanto il livello tecnico era elevato...però si puo' trovare qualcosa nel web
vi riporto qualcosa scritto dal Professore:
Negli animali terrestri gusto ed olfatto rappresentano due sensi fondamentali, che presentano una chiara collocazione anatomica e funzionale: la bocca ed il naso.
Nei pesci, invece, la distinzione non è così netta, almeno ad un a prima osservazione. Un aroma, disciolto in acqua, infatti, arriva a stimolare sia le narici che il gusto, in quanto l’acqua attraversa la cavità boccale per raggiungere le branchie, nello stesso momento.
Vediamo rapidamente i due apparati sensoriali. Le narici si trovano sempre nella parte anteriore del capo e presentano particolari escrescenze (deflettori) che hanno lo scopo di convogliare l’acqua al loro interno durante il nuoto. Le sostanze odorose entrano così in contatto con quella che viene detta “rossetta sensoriale” costituita da una serie di lamelle, disposte in circolo, sulla quale si trovano le cellule sensoriali. In alcune specie, come nel siluro o nell’anguilla, le narici hanno invece aspetto di tuboliforme. In questo caso, piccole contrazione muscolari e la presenza di cellule cigliate, assicurano il ricambio all’interno delle narici. Quindi il pesce può restare immobile, ma continuare ad “annusare” l’ambiente circostante. All’interno della cavità bocca, sulle labbra, ma anche sulle pinne e spesso lungo il corpo, si trovano invece localizzati i bottoni gustativi (taste bud), di fatto simili a quelli che si trovano sulla nostra lingua. Ciascuno di questi bottoni gustativi è deputato ad avvertire un particolare sapore. Il pesce, in apparenza, sembra dunque annusare e assaggiare, nello stesso tempo, la stessa acqua. Non esiste, infatti, una evidente distinzione spaziale tra ciò che i due organi riescono a percepire. Dove sono dunque le differenze? Riuscire a capire come una carpa od un barbo percepiscono odori e sapori è fondamentale per affrontare con successo una sessione di pesca.
Vediamo dunque alcune differenze fondamentali. Una prima grande differenza è data dalla sensibilità tra i due organi. Se il gusto è in grado di percepire un valore
valore di 1000, l’olfatto riesce a percepire un valore di 100 quindi la sua sensibilità è circa 10 volte superiore. Facciamo un esempio più semplice. Se il gusto riesce a percepire un cucchiaio da caffè di un aroma in 1 metro cubo di acqua, l’olfatto riesce a percepire la stessa quantità, ma disciolta in 10 metri. L’olfatto è così sensibile da avvertire un cucchiaio di mix di aminoacidi in un volume pari a 200 piscine da 25 metri. Il naso dunque ha la funzione di senso a distanza e serve per portare il pesce verso la probabile fonte di cibo. Il gusto riveste invece la funzione di senso ravvicinato. E’ lui a dare il giudizio finale, se un’esca è gradita o sarà rigettata. Quindi due momenti ben precisi: prima l’olfatto e poi il gusto.
Esiste però anche un’altra importante differenza. Come nell’uomo, l’olfatto è formato da neuroni (le cellule che costituiscono il cervello) che si allungano fino dentro la narice, nella rosetta sensoriale. Quindi il segnale che arriva dal naso, giunge immediatamente al cervello. Si tratta di uno stimolo nervoso molto forte che può indurre una reazione di fuga immediata se un pesce avverte un aroma che è stato associata al rischio di essere catturato. Il gusto invece è formato da cellule sensoriali che a loro volta sono collegate a piccole terminazioni nervose, unite a nervi che arrivano infine al cervello. Il gusto quindi invia al cervello uno stimolo meno intenso e più mediato ed è per questo che i pesci impiegano molto più tempo ad assaggiare che ad annusare.
Quindi quando si prepara una sessione di pesca è importante ricordare che i due sensi funzionano in modo diverso e devono essere attivati in modo diverso: uno attira i pesci a lontano, l’altro deciderà se ingerire o meno la nostra esca.
La conferenza è stata interessantissima...il professore ha portato prove scentifiche e molteplici test sull'argomento...non sono in grado di riassumervela inquanto il livello tecnico era elevato...però si puo' trovare qualcosa nel web
vi riporto qualcosa scritto dal Professore:
Negli animali terrestri gusto ed olfatto rappresentano due sensi fondamentali, che presentano una chiara collocazione anatomica e funzionale: la bocca ed il naso.
Nei pesci, invece, la distinzione non è così netta, almeno ad un a prima osservazione. Un aroma, disciolto in acqua, infatti, arriva a stimolare sia le narici che il gusto, in quanto l’acqua attraversa la cavità boccale per raggiungere le branchie, nello stesso momento.
Vediamo rapidamente i due apparati sensoriali. Le narici si trovano sempre nella parte anteriore del capo e presentano particolari escrescenze (deflettori) che hanno lo scopo di convogliare l’acqua al loro interno durante il nuoto. Le sostanze odorose entrano così in contatto con quella che viene detta “rossetta sensoriale” costituita da una serie di lamelle, disposte in circolo, sulla quale si trovano le cellule sensoriali. In alcune specie, come nel siluro o nell’anguilla, le narici hanno invece aspetto di tuboliforme. In questo caso, piccole contrazione muscolari e la presenza di cellule cigliate, assicurano il ricambio all’interno delle narici. Quindi il pesce può restare immobile, ma continuare ad “annusare” l’ambiente circostante. All’interno della cavità bocca, sulle labbra, ma anche sulle pinne e spesso lungo il corpo, si trovano invece localizzati i bottoni gustativi (taste bud), di fatto simili a quelli che si trovano sulla nostra lingua. Ciascuno di questi bottoni gustativi è deputato ad avvertire un particolare sapore. Il pesce, in apparenza, sembra dunque annusare e assaggiare, nello stesso tempo, la stessa acqua. Non esiste, infatti, una evidente distinzione spaziale tra ciò che i due organi riescono a percepire. Dove sono dunque le differenze? Riuscire a capire come una carpa od un barbo percepiscono odori e sapori è fondamentale per affrontare con successo una sessione di pesca.
Vediamo dunque alcune differenze fondamentali. Una prima grande differenza è data dalla sensibilità tra i due organi. Se il gusto è in grado di percepire un valore
valore di 1000, l’olfatto riesce a percepire un valore di 100 quindi la sua sensibilità è circa 10 volte superiore. Facciamo un esempio più semplice. Se il gusto riesce a percepire un cucchiaio da caffè di un aroma in 1 metro cubo di acqua, l’olfatto riesce a percepire la stessa quantità, ma disciolta in 10 metri. L’olfatto è così sensibile da avvertire un cucchiaio di mix di aminoacidi in un volume pari a 200 piscine da 25 metri. Il naso dunque ha la funzione di senso a distanza e serve per portare il pesce verso la probabile fonte di cibo. Il gusto riveste invece la funzione di senso ravvicinato. E’ lui a dare il giudizio finale, se un’esca è gradita o sarà rigettata. Quindi due momenti ben precisi: prima l’olfatto e poi il gusto.
Esiste però anche un’altra importante differenza. Come nell’uomo, l’olfatto è formato da neuroni (le cellule che costituiscono il cervello) che si allungano fino dentro la narice, nella rosetta sensoriale. Quindi il segnale che arriva dal naso, giunge immediatamente al cervello. Si tratta di uno stimolo nervoso molto forte che può indurre una reazione di fuga immediata se un pesce avverte un aroma che è stato associata al rischio di essere catturato. Il gusto invece è formato da cellule sensoriali che a loro volta sono collegate a piccole terminazioni nervose, unite a nervi che arrivano infine al cervello. Il gusto quindi invia al cervello uno stimolo meno intenso e più mediato ed è per questo che i pesci impiegano molto più tempo ad assaggiare che ad annusare.
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PCF E' AMICO DELL'AMBIENTE E A FAVORE DEL RICICLAGGIO
www.passionecarpfishing.com
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Re: Odorato ed aromi
Fenomenale. Quindi, massima attenzione alle caratteristiche dei liquidi e soprattutto alle dosi, in particolare per i prodotti solubili.Max74 ha scritto:... L’olfatto è così sensibile da avvertire un cucchiaio di mix di aminoacidi in un volume pari a 200 piscine da 25 metri....
Davvero interessante e chiaro. Grazie Max
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Re: Odorato ed aromi
Io ho sempre saputo che per tanto fosse sensibile l'olfatto non potesse attirare a lunga distanza ma una carpa deve passarci sopra e per sopra intendo max 50 cm....peccato che non cero altrimenti avrei fatto questa domanda
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Re: Odorato ed aromi
Beh, chiaro che nello spazio liquido la carpa è raggiunta da diversi odori, credo soprattutto in acqua calda e con vegetazione acquatica in pieno sviluppo. Uno di questi potrebbe essere il "nostro"... si sarebbe quindi tentati di aumentare le dosi per farlo prevalere, ma è un errore; così facendo la carpa lo avverte come estraneo.
L'animale selvatico sa bene che nessun cibo naturale manda segnali olfattivi a grande distanza.
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